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Guerra in Ucraina

La comunità ucraina in Italia sicura: “Napoli sarà solidale in caso di guerra”

Oles Horodetskyy, coordinatore della Comunità Ucraina in Italia: “Napoli sarà solidale in caso di guerra, la nostra comunità qui è perfettamente integrata”.
Intervista a Oles Horodetskyy
Coordinatore della Comunità Ucraina in Italia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Oles Horodetskyy
Oles Horodetskyy
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La comunità ucraina è scesa in piazza nelle scorse ore a Napoli per protestare contro le minacce d'invasione russe e chiedere aiuto all'Occidente. Il timore è soprattutto per familiari e amici che vivono in Ucraina, mentre la Farnesina ha già invitato gli italiani a lasciare il paese. Ma nel caos di queste ore, con voci che si alternano tra un'invasione imminente ed altre di rasserenamento degli animi, molti italiani tra cui napoletani e campani che vivono in Ucraina sono rimasti nel paese. "Ma fare una previsione è impossibile, tutto dipende da una sola persona: Vladimir Putin. Nessuno può fare nulla, in questo momento", ha spiegato a Fanpage.it il coordinatore della Comunità Ucraina in Italia, Oles Horodetskyy.

Ieri la vostra manifestazione contro la guerra a Napoli è stata un successo: com'è nata questa idea?

Noi abbiamo fatto una prima manifestazione davanti all'ambasciata a Roma, poi l'abbiamo ripetuta a Milano e quindi abbiamo manifestato anche a Napoli, dove la nostra comunità è molto folta e non potevamo mancare. Le nostre iniziative si muovono in direzione della pace. Ora dobbiamo capire cosa succederà nei prossimi giorni: vedremo se l'escalation porterà alla guerra oppure no.

Eppure nel vostro paese le cose sembrano continuare regolarmente..

La percezione in Ucraina è diversa da quella che c'è all'estero. Il governo ucraino fa di tutto per non far scoppiare il panico, e dunque cercano di non far preoccupare la popolazione, anche con proclami volti alla calma. Dall'altra parte, la guerra da noi è iniziata otto anni fa, e come nel mondo si convive col covid, noi conviviamo con la guerra, che da allora non è mai finita. Non viene più percepita come qualcosa di fuori dal comune. Dall'annessione della Crimea e la guerra del Donbass, siamo già sopra i 14mila morti, ed è una ferita che sanguina.

Com'è la situazione nella comunità ucraina in Italia e quella che vive in Ucraina?

Ci sono stati vari tipi di reazioni. Per quanto riguarda i cittadini ucraini, in molti ci chiedono come fare nel caso di una evacuazione, ma parliamo di bambini o anziani, persone bisognose. Molti però vogliono rimanere: sia per senso di appartenenza, sia perché non avrebbero altra alternativa se non diventare profughi. E quindi preferiscono, nel caso, restare a difendere il proprio paese. E molti ucraini in Italia vorrebbero ritornare in patria proprio per difenderla da una eventuale invasione russa.

Ha notizia di napoletani, o campani, che magari abbiano preso già informazioni per rientrare in Italia con le proprie famiglie del posto?

Molti italiani, tra cui tantissimi napoletani e campani, vivono in Ucraina chi per lavoro e chi perché si è sposato là, ma finora pochissimi hanno chiesto di tornare in Italia. Questo anche perché le notizie in Ucraina come dicevo prima sono molto più rasserenanti, le attività sono aperte, tutto sembra normale. Ecco perché molti al momento sono decisi a restare. Poi ovviamente se la situazione dovesse degenerare, non escludo che decideranno diversamente.

Tra i manifestanti ad un certo punto c'è stato anche il console ucraino..

Sì, siamo stati molto contenti di vedere il console Maksym Kovalenko a Napoli tra i manifestanti. Lui ovviamente avendo un incarico politico inizialmente non voleva intervenire, poi però il desiderio di dire due parole ha preso il sopravvento e così è intervenuto a sua volta. Ora però dobbiamo capire cosa succederà a breve: se non ci sarà una guerra imminente, forse non ci sarà bisogno di altre manifestazione. Altrimenti, in caso di guerra, dovremo pensare a come accogliere i profughi.

Avete già preparato eventuali piani di accoglienza, magari con le autorità locali?

No, al momento in tutta onestà non ne abbiamo parlato, neanche nelle altre regioni o a livello nazionale. Ma sono sicuro che Napoli, e la Campania, qualora dovesse scoppiare la guerra ci accoglieranno come hanno sempre fatto. Qua i cittadini ucraini sono molto ben inseriti, anche nel tessuto sociale. Ho sempre avuto ottime risposte dai miei concittadini per come si trovano a Napoli, mai una lamentela. Non posso che ringraziare le comunità locali della Campania per la grandissima accoglienza che ci hanno sempre riservato. E penso che in caso di difficoltà, non avremo problemi a trovare questo tipo di accoglienza. Sperando che comunque alla fine non ce ne sarà bisogno.

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