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Guerra in Ucraina

Ivan, bimbo malato di cuore e in fuga dall’Ucraina. Sul telefono gioca alla guerra. In cura a Bacoli (Napoli)

L’ospedale dove veniva curato in Ucraina è stato distrutto dalle bombe. Ivan, fuggito dalla guerra a 11 anni, oggi accolto alla Casa di Matteo di Bacoli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Ivan gioca ai giochi di guerra sul cellulare /Foto di Peppe Pace per Fanpage.it
Ivan gioca ai giochi di guerra sul cellulare /Foto di Peppe Pace per Fanpage.it
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Ivan è un bimbo ucraino di circa 11 anni malato di cuore, fuggito dalla guerra in Ucraina assieme alla mamma Yana. Il bambino ha subito 7 operazioni al cuore nel suo paese. Ma l'ospedale dove si curava è stato bombardato dai russi e distrutto e non poteva più essere curato lì. Grazie ad un corridoio umanitario è riuscito ad arrivare in Campania, dove è stato accolto con sua madre nella Casa di Matteo a Bacoli, la bellissima struttura messa a disposizione dal Pio Monte della Misericordia, riservata ai bimbi malati e disabili.

Ivan e Yana fuggiti dalle bombe a Kiev, accolti a Bacoli

Yana e Ivan vengono dalla periferia di Kiev bombardata. Non parlano ancora l’italiano. L’impatto con la guerra per Ivan è stato traumatico e devastante. C’è tanta rabbia e dolore. E l’immagine del bimbo di 11 anni che nella sua stanzetta del centro accoglienza si immerge in un gioco di guerra sul suo cellulare dove impersona l’Ucraina dice più di tante parole. A Bacoli il bimbo e la sua mamma sono stati accolti dal personale della struttura e dall’assessore alle Politiche Sociali di Napoli, Luca Trapanese, che fin dall’inizio si è attivato per individuare struttura e risorse per accogliere i bambini profughi ucraini disabili o pazienti oncologici. Nella casa di Matteo al momento sono già arrivate una decina di famiglie.

La mamma è una stilista, Trapanese: "Potrà lavorare qui"

Yana si sente molto fortunata a stare a Napoli, racconta a Fanpage.it, dove ci sono gli ospedali per curare suo figlio. A Kiev lavorava in una scuola di moda, faceva vestiti, vorrebbe riprendere a lavorare. Alla Casa di Matteo le hanno detto che proveranno a metterle a disposizione delle attrezzature.

L'assessore Luca Trapanese ha assicurato che "le mamme che arrivano lavoreranno e saranno retribuite con un compenso ad ore". "Un progetto nel progetto – spiega a Fanpage.it il responsabile del Welfare del Comune di Napoli – noi abbiamo la possibilità di inserire le donne che ospitiamo in un contesto lavorativo, cioè dando loro la possibilità di lavorare qui all'interno della ludoteca come educatrici e aiutandoci anche nella gestione della casa, la pulizia, l'apertura, la chiusura, il controllo".

Il piccolo Ivan  /Foto di Peppe Pace per Fanpage.it
Il piccolo Ivan  /Foto di Peppe Pace per Fanpage.it

Ai profughi ucraini garantita l’assistenza sanitaria

La Regione Campania, in coordinamento con le Prefetture, ha organizzato la rete dell’accoglienza per i profughi ucraini. Tutti i rifugiati che arrivano per le vie ufficiali vengono accolti in primo luogo dalle strutture dell'Asl, dove vengono fatti i tamponi per il Covid e quindi le vaccinazioni, non solo quelle per il Coronavirus, ma anche le altre vaccinazioni obbligatorie, come tetano, difterite, perché in Ucraina non c'è lo stesso calendario vaccinale italiano e molti bimbi non sono vaccinati.

A tutti i rifugiati, visto che non hanno un codice fiscale, viene assegnato un codice Stp, straniero temporaneamente presente, con il quale possono andare all'Asl e scegliere il medico di base come se fossero cittadini italiani. Il medico di famiglia li prende in carico e negli studi medici vengono curati in soprannumero. Hanno diritto all'assistenza sanitaria, ai farmaci, come quelli per il diabete, e alla possibilità di accesso al sistema sanitario italiano.

Ivan gioca ai giochi di guerra sul cellulare /Foto di Peppe Pace per Fanpage.it
Ivan gioca ai giochi di guerra sul cellulare /Foto di Peppe Pace per Fanpage.it
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