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In Campania una nuova tecnologia meno invasiva per la sostituzione della valvola aortica

Una tecnica innovatica per la stenosi aortica. Il dottor Arturo Giordano: “Ora possiamo trattare i pazienti in modo ancora più sicuro e personalizzato”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Una nuova tecnica per sostituire la valvola aortica con una protesi: ulteriori passi in avanti nella Tavi, la tecnica di impianto transcatetere che permette di evirare gli interventi a cuore aperto nei pazienti affetti da stenosi aortica. Per la prima volta in Italia è stato eseguito l'impianto in una paziente di 83 anni utilizzando un nuovo sistema di rilascio, trasporto e posizionamento della valvola aortica. L'operazione è stata eseguita dal dottor Arturo Giordano, direttore dell’Unità Operativa di Interventistica Cardiovascolare di Pineta Grande a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Nuova tecnologia che contribuirà, fanno sapere dalla clinica, a ridurre il rischio di complicanze post-operatorie, rendendo la procedura meno invasiva e sempre più accessibile anche ai pazienti più fragili.

“Questa nuova tecnologia ci permette di trattare i pazienti in modo ancora più sicuro e personalizzato. Poter posizionare la valvola con maggiore precisione e in meno tempo significa ridurre il rischio operatorio", ha spiegato il dottor Giordano, che ha poi aggiunto: "Questa innovazione, presentata per la prima volta in Italia nel nostro centro, conferma il nostro ruolo come riferimento nazionale nell' ambito del trattamento transcatetere delle valvulopatie". La stenosi aortica, infatti, è una patologia che comporta il restringimento della valvola aortica, ostacolando il flusso del sangue dal cuore al resto del corpo. Questo costringe il cuore a lavorare di più, causando sintomi come affaticamento, dolore toracico e svenimenti. E la Tavi rappresenta al momento la principale alternativa all’intervento cardiochirurgico tradizionale, soprattutto nei soggetti anziani o a rischio.

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