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Il video hot con la figlia del boss, la vendetta: la storia dei ferimenti ai Quartieri Spagnoli

I carabinieri hanno fatto chiarezza sul doppio ferimento del 15 settembre scorso; sottoposte a fermo 4 persone, tra cui un boss dei Quartieri Spagnoli.
A cura di Nico Falco
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Carabinieri ai Quartieri Spagnoli
Carabinieri ai Quartieri Spagnoli

Un 23enne raggiunto da un proiettile nell'addome e oggi ancora in condizioni gravi in ospedale, un 17enne ferito alle gambe a colpi di pistola un'ora dopo a 350 metri di distanza. Notte del 15 settembre scorso, ma si tratta soltanto dell'epilogo di una storia che nasce in un contesto di camorra, ma che è di tutt'altro genere; lo hanno ricostruito i carabinieri, che hanno riannodato i fili ricostruendo l'antefatto: tutto nasce da un video intimo con la figlia del boss, che il fidanzatino, minorenne, ha mostrato ad altri coetanei, scatenando la reazione del padre che, a suon di piombo, voleva vendicare "l'onore" della ragazza.

Fermati in 4 ai Quartieri Spagnoli, due sono minorenni

Il fermo di indiziato di delitto è stato notificato dai carabinieri il 15 ottobre, nei confronti di quattro persone; un 46enne, ritenuto a capo di un gruppo criminale dei Quartieri Spagnoli e legato ai Mazzarella, del figlio 16enne e di un 17enne, tutti accusati di avere preso parte ai raid; quarta destinataria è una 21enne, ritenuta concorrente morale: avrebbe aiutato uno dei due fiancheggiatori, mettendo anche a disposizione un b&b, a mascherarsi e a coprire la targa dello scooter usato per arrivare in via Conte di Mola, luogo della sparatoria.

I provvedimenti (emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura per i Minorenni) sono stati convalidati il 17 e il 18 ottobre ed è arrivata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i maggiorenni: il figlio del boss è stato collocato in Ipm, l'altro in comunità. Gli indagati sono tutti gravemente indiziati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso.

Il video hot i tre errori nei ferimenti

Tutto sarebbe nato da quel video, che sarebbe stato realizzato dal 17enne, anche lui intraneo al gruppo criminale dei Quartieri Spagnoli, durante la sua relazione con la figlia del boss. Il giovane l'avrebbe mostrato ad altri e questa circostanza sarebbe arrivata rapidamente anche alle orecchie del 46enne, che avrebbe deciso di vendicarsi. Le varie fasi sono ricostruite nell'ordinanza, sulla base delle indagini dei carabinieri della Compagnia Centro.

Il capoclan, che in quei giorni era sottoposto agli arresti domiciliari, sarebbe sceso in strada col figlio 16enne e un'altra persona al momento da identificare; il gruppo di fuoco, a bordo di uno scooter poi risultato rubato, avrebbe raggiunto la Smart dell'obiettivo facendo fuoco contro il 17enne ritenuto responsabile della diffusione del video. E qui ci sarebbe stato il primo errore: il bersaglio rimane incolume e ad essere colpito è un suo amico che si trova in auto con lui, e che da quella notte è ancora in ospedale in condizioni molto gravi.

Il secondo errore sarebbe stato proprio nell'organizzazione di quel raid: avrebbero dovuto partecipare anche altri due affiliati di fiducia del boss, che però sarebbero arrivati in ritardo sul posto. Il terzo errore sarebbe nella risposta, ovvero il secondo ferimento, quello a poche centinaia di metri di distanza e un'ora dopo il primo: sarebbe stato il 17enne che, illeso, si sarebbe messo sulle tracce di un altro affiliato di punta e gli avrebbe sparato alle gambe. Sbagliando, però, persona: quel giovane non aveva preso parte al duplice tentato omicidio, perché sarebbe stato uno dei due ritardatari.

Sequestrati gioielli, ordigni e droga

Durante l'esecuzione dei fermi i carabinieri hanno sequestrato droga, strumentazione e gioielli. In particolare, è stato smantellato un impianto di videosorveglianza composto da 18 telecamere con cui veniva tenuta sotto controllo una vasta area dei Quartieri Spagnoli, e sono stati trovati due dispositivi elettronici per la bonifica da sorgenti elettriche e radiotrasmittenti, presumibilmente per individuare eventuali microspie delle forze dell'ordine; sono stati rinvenuti una ventina di grammi di marjuana in 3 involucri, 41 grammi di cocaina in 3 involucri, 5 grammi di "cocaina rosa" (anfetamina 2c-b) in un involucro; materiale per il confezionamento vario.

Nel bilancio dei sequestri anche 536 dollari americani e 12.400 euro, in banconote di piccolo e medio taglio, una collana d'oro con crocifisso del peso di 124 grammi, un fucile mitragliatore replica ad aria compressa privo del tappo rosso, 60 ordigni artigianali ad alto potenziale (per complessivi 2.5 chili), un Rolex falso e uno degli scooter usati durante l'agguato.

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