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L'omicidio di Rosa Alfieri a Grumo Nevano

Il presunto assassino di Rosa Alfieri fermato in ospedale: riconosciuto dalle foto

Elpidio D’Ambra, presunto assassino della 23enne Rosa Alfieri, è stato bloccato all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, a Napoli; è stato riconosciuto grazie alle sue foto circolate sui social.
A cura di Nico Falco
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Quando al Pronto Soccorso se lo sono trovato davanti sono rimasti interdetti. Difficile pensare che l'uomo che da 24 ore era il più ricercato della Campania, forse addirittura d'Italia, si fosse presentato in ospedale come un normale utente. Eppure, eccolo lì: infreddolito, l'aria confusa, l'andatura incerta. Uno altro sguardo al telefono per osservare quelle fotografie che da ore rimbalzavano su siti di informazione e social network, poi di nuovo gli occhi verso di lui, per essere sicuri di non sbagliarsi, ed è partita la chiamata al 113. È stato preso così, all'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, Elpidio D'Ambra, il 31enne principale sospettato per l'omicidio di Rosa Alfieri, la 23enne uccisa due giorni fa a Grumo Nevano, in provincia di Napoli.

Preso a Fuorigrotta il presunto assassino di Rosa Alfieri

La notizia era stata anticipata ieri pomeriggio da Fanpage.it. Poco dopo la chiamata D'Ambra è stato bloccato dagli agenti del commissariato Bagnoli, che erano diretti proprio verso l'ospedale per ritirare dei referti medici. Il ragazzo sapeva di essere ricercato, alla vista delle divise ha voltato la faccia, ha cercato di allontanarsi, ma i poliziotti gli sono piombati addosso. Non ha opposto resistenza, non ha chiesto cosa volessero da lui. Caricato sulla volante, è stato trasportato al commissariato di Bagnoli, dove è stato raggiunto dal pm di turno. Interrogatorio pressante, che è andato avanti per diverse ore. Sfumata la fragranza di reato, e quindi l'arresto, nei confronti del ragazzo ieri sera è stato emesso un decreto di fermo dalla procura di Napoli Nord ed eseguito dai carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania e dai poliziotti del Commissariato Napoli Bagnoli; l'udienza di convalida si dovrebbe tenere domani, 4 febbraio.

Rosa trovata morta in casa del vicino a Grumo Nevano

Il corpo di Rosa era stato trovato intorno alle 18 del 1 febbraio in un appartamento al civico 1 di Grumo Nevano, edificio di proprietà di parenti della ragazza e dove abita anche la sua famiglia, in una casa al primo piano. A Fanpage.it ha raccontato quei momenti la cugina della vittima: nell'appartamento sono entrati un amico di Elpidio, che era in possesso delle chiavi, e subito dopo il padre della 23enne, che la stava cercando ormai da un paio d'ore. Il primo a vedere il cadavere sarebbe stato il ragazzo, che avrebbe esclamato: "Ma che cazzo ha combinato?".

Rosa aveva i vestiti in disordine, uno straccio o un foulard sul volto. Segni di graffi sulla pelle, ma nessuna ferita grave: l'ipotesi è che sia stata strangolata, forse perché si era opposta a un tentativo di violenza sessuale. Avrebbe anche provato a gridare, quando è stata afferrata e tirata dentro con la forza, ma le sue urla soffocate non sarebbero state udite, confuse con quelle di un neonato che abita nei paraggi.

In quell'appartamento da un paio di settimane viveva il 31enne. Elpidio D'Ambra, separato dalla moglie, qualche lavoro saltuario come manovale, in quella casa si era stabilito un paio di settimane fa. Era tornato di recente dalla Spagna, dove aveva vissuto cinque anni (un paio dei quali passati in carcere per reati inerenti lo spaccio di droga). Aveva fatto ritorno nella sua Grumo Nevano ma la convivenza con la madre, resa impossibile dai continui litigi, lo aveva spinto a cercare un'altra casa nello stesso comune.

Elpidio D'Ambra bloccato all'ospedale San Paolo

Al momento del ritrovamento del corpo di D'Ambra non c'era più traccia. Dopo aver ucciso la ragazza sarebbe uscito, chiudendosi l'uscio alle spalle, e si sarebbe allontanato. A piedi avrebbe raggiunto la stazione di Frattamaggiore, dove è stato ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza, e da lì si sarebbe spostato in treno a Napoli. Una fuga con le ore contate: i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli gli stavano col fiato sul collo, le ricerche erano estese anche alle altre forze di polizia.

Questione non di giorni, ma di ore, e sarebbe stato preso. Probabilmente ha passato la notte proprio nel quartiere Fuorigrotta, per strada, dove potrebbe aver vagato anche per tutta la giornata. Fino a quando non ha deciso di andare al Pronto Soccorso del San Paolo dove avrebbe avuto intenzione di farsi visitare. E dove, infine, è stato riconosciuto grazie alle foto diffuse sui social.

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