Il deputato Francesco Borrelli aggredito in Irpinia: calci e pugni davanti ai carabinieri

Ennesima aggressione ai danni di Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra. L'ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato nel pomeriggio di ieri, domenica 13 luglio, a Santa Lucia di Serino, nella provincia di Avellino, dove il deputato stava partecipando a un convegno sull'uccisione di alcuni animali nella zona, avvelenati con l'acido.
L'aggressione davanti al sindaco e alle forze dell'ordine
È stato lo stesso Borrelli a raccontare sui social l'accaduto, pubblicando anche la foto delle ferite riportate e quella del referto ospedaliero: l'aggressione sarebbe scattata quando gli uomini della scorta del deputato hanno chiesto ad alcuni uomini del luogo di spostare le loro automobili, parcheggiate sulle strisce pedonali e sugli stalli per i disabili. A quel punto è iniziata la furia: alcuni uomini hanno riconosciuto Borrelli e lo hanno aggredito, colpendolo con calci e pugni alle braccia e alla schiena; l'aggressione si è consumata davanti ai carabinieri.
Borrelli: "Società allo sbando"
Dopo aver raccontato l'accaduto, sempre sui social, l'onorevole Borrelli ha poi dichiarato: "Siamo di fronte a una società allo sbando, dove l’illegalità non è solo tollerata, ma spesso rivendicata con violenza. Questi individui non solo avevano parcheggiato in modo arrogante e sugli spazi riservati ai disabili, ma si sono anche rifiutati di spostarsi e hanno reagito con brutale aggressività, come se far valere le proprie ragioni a colpi di pugni fosse un diritto e chi chiede il rispetto elementare delle regole un provocatore. In questo Paese chi rispetta le regole viene isolato, mentre chi le infrange si sente protetto da un clima di omertà e indifferenza".
"Io non mi fermerò. Nonostante le botte, le minacce, le campagne d’odio quotidiane – ha proseguito il deputato – continuerò a denunciare e combattere ogni forma di prepotenza. La legalità non può essere solo una parola: deve diventare una pratica quotidiana, e non possiamo più tollerare che chi prova a farla rispettare venga aggredito. È tempo di dire basta all’arroganza e alla violenza come linguaggio sociale".