Il Comune di Sarno dovrà risarcire le famiglie delle vittime dell’alluvione del 1998

Il Comune di Sarno dovrà risarcire le famiglie delle vittime dell'alluvione del 5 maggio 1998. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, per la quale il Comune di Sarno all'epoca guidato da Gerardo Basile è responsabile diretto, in quanto c'è "immedesimazione organica" tra l'amministratore e il comune. "Questa ordinanza avvia un nuovo contenzioso che servirà a regolare i rapporti tra il Comune di Sarno e lo Stato", spiega l'attuale sindaco Giuseppe Canfora, "Passeranno quindi ancora mesi ed anni (ci saranno prima i giudizi in Corte di Appello poi eventualmente ancora in Cassazione) prima che questa tragica pagina si chiuda".
Il primo cittadino di Sarno ha spiegato in una lunga nota che "il rammarico è che, con questa decisione, i cittadini sarnesi dovranno pagare per i loro stessi morti mentre in altre tragedie lo Stato ha provveduto direttamente a risarcire senza agire contro il Comune". Probabile il ricorso alla magistratura europea: intanto, Canfora fa sapere di aver già "informato l’Anci" e si è detto promotore di un nuovo appello "al Presidente della Repubblica ed al mondo politico per evitare che una tale ingiustizia colpisca tutta la città".
L'alluvione del 5 maggio 1998 fece 161 vittime, 360 feriti e circa 3mila sfollati: oltre a colpire Sarno, che pianse 137 morti, la frana uccise 11 persone a Quindici, altre 7 a Bracigliano, 5 a Siano ed una a San Felice a Cancello. Emblematico fu che, dopo la prima frana, mentre i soccorritori prestavano soccorso ai feriti, una seconda frana si staccò in piena notte travolgendo l'ospedale Villa Malta, dove molti erano stati portati, uccidendo due medici, tre infermieri, il portiere dell'ospedale e cinque pazienti, due dei quali appena bambini.