30 Marzo 2023
13:30

Il clan punisce la spacciatrice per un debito di droga. E spara contro il compagno

Arrestato il 31enne Francesco Di Micco: avrebbe partecipato a una spedizione punitiva a Crispano (Napoli) per un debito di droga in cui venne ferito un uomo.
A cura di Nico Falco
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

In ospedale aveva raccontato di essere stato ferito durante un tentativo di rapina. Le indagini, però, hanno svelato una realtà diversa: gli avevano sparato perché aveva difeso la compagna durante un'aggressione per un debito di droga. Vicenda che a distanza di due mesi ha portato oggi all'arresto del 31enne Francesco Di Micco con l'accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso o porto illegale di armi in concorso con altri soggetti da individuare.

L'uomo è il nipote del boss Giuseppe Di Micco, ucciso il 24 aprile del 2003. Il provvedimento, emesso dal gip di Napoli su richiesta della Dda, gli è stato notificato dai carabinieri della Compagnia di Casoria presso il carcere di Poggioreale, dove si trova già detenuto per altra causa.

La spedizione punitiva a Crispano

L'episodio contestato risale alla sera del 30 gennaio 2022, quando M. A., 45enne di Casoria (Napoli), è arrivato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Frattamaggiore con delle ferite da arma da fuoco alla gamba sinistra. Ai carabinieri l'uomo ha raccontato di essere stato ferito a Crispano, in un tentativo di rapina. La sua versione, però, viene ritenuta poco attendibile. Le indagini hanno svelato che la compagna del 45enne, C. F. (attualmente detenuta) gestiva una piazza di spaccio a Crispano ed aveva contratto un debito con Di Micco.

La sera del 30 gennaio, hanno ricostruito i carabinieri, alcune persone tra cui il 31enne avrebbero aggredito fisicamente la donna e il 45enne, intervenuto per difenderla, sarebbe stato ferito alla gamba. La spedizione punitiva sarebbe avvenuta in casa della donna e sarebbe stata ordinata, per sua stessa ammissione, da C. M., legato a elementi di spicco del clan Sautto e oggi collaboratore di giustizia, per imporre il versamento di parte dei proventi sulla vendita della droga. Nell'abitazione, a Crispano, i carabinieri hanno rinvenuto dei buchi nel muro causati da spari e coperti con dello stucco.

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