Il cardinale Battaglia saluta Papa Leone XIV: “Napoli ti abbraccia”

C'era anche lui tra i 133 cardinali che hanno partecipato al Conclave che ha portato all'elezione del nuovo Papa Leone XIV, il cardinale statunitense Robert Francis Prevost. Stiamo parlando dell'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia che, all'indomani dell'elezione del nuovo Pontefice, ha voluto porgergli il saluto e l'affetto dei fedeli partenopei. "Oggi il nostro cuore è colmo di gratitudine: abbiamo un nuovo Papa, Leone XIV. E sento il desiderio profondo di condividere con tutti voi la gioia, la speranza e la grazia che abbiamo vissuto in questi giorni a Roma. Il Conclave non è stato solo un tempo di elezione, ma un'esperienza di Chiesa viva, fatta di preghiera, ascolto, fraternità sincera tra noi cardinali. In quei giorni intensi, nel cuore silenzioso della Cappella Sistina, ho custodito nel mio cuore il volto e la voce della nostra Napoli, ma non solo: tutto il Sud, quello d'Italia e quello del mondo, quella parte dell'umanità spesso scartata e dimenticata che continua però a generare speranza, a custodire fede, a invocare pace" ha detto l'arcivescovo di Napoli.
"Il Signore ci ha fatto questo dono in Papa Leone XIV che fin dalle prime parole ci ha parlato di Pace. Ma non di una pace di comodo o di compromesso. No. Una pace disarmata e disarmante, la sola che nasce dal Vangelo" ha detto ancora il cardinale Battaglia, che ha poi concluso: "Chiesa di Napoli, città di Napoli, Sud che parla al mondo: raccontiamo al Signore la nostra gratitudine e rinnoviamo il nostro impegno a camminare insieme, con coraggio, come sorelle e fratelli innamorati del Vangelo. Facciamo sentire al nostro Papa tutto l'affetto, la preghiera, la vicinanza del nostro popolo. Diciamogli che siamo con lui, come figli attorno a un padre, come amici attorno a un pastore, come poveri che custodiscono un sogno grande: la Pace. Siamo con te, Papa Leone, uomo di Vangelo e di Pace. Napoli ti abbraccia. Il Sud ti accompagna. Che Maria, Regina della Pace, ti custodisca e ti protegga".