I bipiani di Ponticelli saranno demoliti: 25 milioni dal Pnrr per 104 nuove case

Addio ai bipiani di Ponticelli, le baracche piene di amianto realizzate dopo il terremoto dell'Ottanta per gli sfollati rimasti senza casa. Saranno abbattute grazie ai fondi del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Saranno costruiti 104 nuovi alloggi. Il progetto complessivo di abbattimento e ricostruzione ammonta a 25,7 milioni di euro, dei quali 23,7 milioni dal fondo complementare Pnrr, mentre abbiamo ci sono altri 2 milioni già disponibili dal piano strategico della Città Metropolitana. Saranno costruite 15 case grandi da 95 metri quadrati. Gli altri alloggi saranno di 75, 49 e 28 metri quadrati. Le nuove case dovranno essere costruite e collaudate entro il 2026, data di scadenza dei fondi Pnrr. A delineare il piano l'assessore all'Urbanistica Laura Lieto, nel corso della commissione presieduta da Massimo Pepe (Azzurri Noi Sud Napoli Viva). I bipiani rientrano nei due progetti del Comune da 60 milioni di euro per l'edilizia popolare a Napoli da 60 milioni: l'altro da 37 milioni di euro, riguarda le case di via Eduardo Scarpetta, sempre a Ponticelli.
L'assessore Lieto: "Tanti ammalati di cancro in questi anni"
Secondo l'ultimo censimento del Comune, sulle 104 baracche che compongono i bipiani ad oggi, 80 sono occupate. L'ex giunta De Magistris con una delibera ha riconosciuto a queste persone il titolo di abitanti, equiparando le baracche all'Erp, le case popolari di edilizia residenziale pubblica. In questo modo, si è riconosciuto il diritto all'abitare di queste persone. La maggioranza degli abitanti si è poi inscritta nell'ultima sanatoria. Per l'assessore Laura Lieto, "in questi anni i numeri ci dicono che tante persone si sono ammalate di cancro in quegli alloggi. Intervento del Comune è doveroso".
Per nuove case popolari a Napoli 60 milioni
I fondi del Pnrr destinati a Napoli pari a 60 milioni nel bando della Campania per l'Erp andranno quindi a Ponticelli. Si tratta di "due interventi – spiega Lieto – che riguardano due insediamenti realizzati dopo il terremoto 80, il cosiddetto campo bipiani di Ponticelli e il lotto 10, ossia le case di via Eduardo Scarpetta costruite negli anni '90. Abbiamo scelto questi due interventi per la necessità di intervenire sulle baracche del terremoto per ospitare i senzatetto dopo terremoto dell'80. È una storia di amianto e malattie tragiche che va avanti da 40 anni, tantissimo degrado igienico sanitario di una comunità colpita che oggi ha una prevalenza migrante, tutti cittadini italiani, che vivono in un contesto di particolare stress".
In via Scarpetta sarà recuperata un'altra fondiaria del Comune di fronte al lotto 10 oggi, oggi abbandonata, che rigenererà il suolo e darà la possibilità di coltivare la terra. Su questo intervento chiesti 37 milioni di euro. C'è un terzo progetto in attesa di finanziamento per via Carlucci a Pianura, che ha avuto un punteggio molto elevato nella graduatoria regionale, ma non è stato ancora finanziato. Altre linee di intervento sono la proposta di variante urbanistica per via Campegna per il nuovo deposito dei treni della Linea 6 della metro, il progetto per realizzare nel vecchio arsenale un campus universitario, proposta in linea con il progetto della stazione Campegna di Fs, e il bando Pnrr sui beni confiscati. Alla Duchesca in un edificio di 5 anni sequestrato nascerà il ristorante sociale, con tanti altri servizi, come uno sportello per l'inserimento lavorativo e un ambulatorio medico per lo screening a bassa soglia. Altri appartamenti sequestrati sono in diversi quartieri, come a Corso Sirena, Fontanelle, via Tiberio, via Montagna Spaccata.
Come saranno assegnati gli alloggi
Al momento c'è una fase di transizione. "Siamo in attesa della piattaforma della Regione Campania – spiega l'assessore Lieto – non ci sono ad oggi a Napoli graduatorie. Ci sono molte domande di regolarizzazione o sanatoria che devono essere lavorate. Il Comune si è attrezzato per esitare le domande di regolarizzazione".