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Gravemente malata di cuore, dà alla luce una bimba: parto straordinario alla Federico II di Napoli

Una 31enne, con gravi patologie al cuore, ha partorito nell’Azienda Ospedaliera Federico II grazie a un percorso studiato con una equipe multidisciplinare: la bimba sta bene.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Un risultato straordinario, di quelli che vanno sotto il nome di miracolo medico: nonostante un grave scompenso cardiaco ed una severa ipertensione polmonare, una giovane di 31 anni ha partorito la sua bambina grazie ad un percorso dedicato, che ha coinvolto diverse unità operative complesse dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli che l'hanno seguita in tutte le fasi, dalla gravidanza al post-operatorio. La bambina è nata il 29 settembre, proprio in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, è in buone condizioni e subito dopo il parto è stata affidata ai neonatologi per le prime cure mentre la madre è stata trasferita in Terapia Intensiva, dove ha affrontato le prime ore dopo la nascita con supporto farmacologico e psicologico. "Li ringrazierò per sempre, sono stati tutti straordinari ed è solo grazie a loro se sono qui oggi e posso abbracciare la mia bambina", ha commentato la 31enne.

"Questo risultato – ha spiegato il prof. Giovanni Esposito, Direttore dell’UOC di Cardiologia, Emodinamica e UTIC – è il frutto della competenza dei nostri professionisti e della capacità di lavorare come una squadra. La nostra paziente aveva davanti a sé un rischio elevatissimo, ma la preparazione meticolosa e il monitoraggio continuo ci hanno permesso di arrivare a questo esito positivo".

La gravidanza in donne affette da scompenso cardiaco severo e ipertensione polmonare è tra le condizioni più difficili in ambito ostetrico, con un rischio molto elevato di eventi avversi materni, fetali e neonatali, e con possibilità di complicanze cardiocircolatorie acute e di esiti sfavorevoli per la madre ed il feto. La donna, che era stata già trattata in età neonatale, alla 29esima settimana di gestazione è stata trasferita presso l’AOU Federico II da altra regione mediante elitrasporto ed è stata presa in carico attraverso un percorso dedicato che ha coinvolto, in stretta collaborazione, le Unità Operative Complesse di Cardiologia, Ostetricia e Ginecologia, Anestesia e Rianimazione, Neonatologia, Cardiochirurgia e Psicologia clinica, con il supporto di esperti esterni.

Per ridurre i rischi, per il parto cesareo è stata preparata una sala operatoria cardiochirurgica ad alta tecnologia, con apparecchiature di monitoraggio avanzato e con la disponibilità di sistemi di supporto circolatorio extracorporeo (ECMO) pronti all’uso, ed è stata prevista la presenza simultanea di cardiologi, anestesisti, ginecologi, cardiochirurghi, neonatologi e rianimatori, pronti a seguire le delicatissime fasi e a intervenire in caso di complicazioni dovute alle patologie di cui soffre la 31enne; è stato necessario anche un percorso psicologico specifico per sostenere la donna ed aiutarla ad affrontare l'enorme carico emotivo proveniente dalla consapevolezza del rischio dell'intervento.

"Lavorare in un’équipe multidisciplinare ha permesso di integrare competenze diverse per tutelare al meglio la salute di madre e figlia – ha aggiunto il professor Giuseppe Bifulco, Direttore dell’UOC di Ostetricia, Ginecologia e Centro di Sterilità dell’AOU Federico II – Ogni nascita rappresenta un evento straordinario; nelle situazioni più complesse come questa, il suo valore assume un significato ancora più profondo". "Questa esperienza rappresenta non solo un successo clinico, ma anche un modello organizzativo replicabile per la gestione delle gravidanze ad alto rischio. Inoltre, rafforza l’impegno dell’AOU Federico II a sviluppare percorsi clinici sempre più mirati alle donne, soprattutto quelle con patologie cardiache e comorbidità severe», ha sottolineato Elvira Bianco, Direttore Generale dell’AOU Federico II.

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