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Elezioni Regionali 2025

Giunta Campania: Enzo Cuomo assessore regionale, c’è il nodo statuto. Per Fico, De Vita capo segreteria

Sindaco Enzo Cuomo, la corsa ad assessore Pd in Regione complicata da legge elettorale locale e statuto regionale. Fico in attesa di sbloccare il nodo giunta, nomina i suoi uffici.
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Da sinistra, Enzo Cuomo, Roberto Fico, Genny Sangiuliano
Da sinistra, Enzo Cuomo, Roberto Fico, Genny Sangiuliano
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Enzo Cuomo, 61 anni,  maggiorente del Partito Democratico in provincia di Napoli, già senatore, sindaco (per la quarta volta) di Portici, è uno dei grandi punti interrogativi della costituenda giunta regionale della Campania guidata da Roberto Fico. Più di un problema frena la sua ascesa al ruolo di assessore regionale, nonostante il Pd lo voglia fortemente nell'esecutivo. A dissidi  col Movimento Cinque Stelle porticese, si aggiunge un nodo che interroga da ieri il Nazareno a Roma, la sede nazionale del partito di Elly Schlein.

Brutalmente: da sindaco oggi Cuomo è o non è nominabile come assessore nella squadra Fico? La questione è intricata, con interpretazioni non univoche e va analizzata in punta di diritto. Partiamo dal primo elemento. Lo Statuto della Regione Campania (articolo 50, comma 3) parlando dei requisiti di eleggibilità e compatibilità dei consiglieri regionali, li estende anche agli assessori esterni. Questo significa che ciò che impedisce l'elezione a consigliere e ciò che è incompatibile con la carica di consigliere opera anche come limite alla nomina ad assessore.

Un sindaco aspirante consigliere regionale secondo la legge elettorale locale si deve dimettere un tot (60 giorni) prima della chiamata alle urne affinché sia poi «eleggibile» ai sensi dello statuto campano (è successo a Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, poi regolarmente eletto consigliere regionale). A questa norma contenuta nella legge regionale della Regione Campania è contrario il governo che ha opposto ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale. Il ricorso si discuterà in udienza pubblica l'11 febbraio 2026. Quindi non è sicuro che la norma campana resti in piedi.

Ma torniamo al caso Cuomo: egli attualmente è sindaco di Portici. Se Fico lo nominasse assessore, lui dopo la nomina dovrebbe dimettersi da sindaco poiché i ruoli sarebbero incompatibili. Difatti l'incompatibilità è una situazione sanabile ex post, con obbligo di opzione. Il discorso però è diverso è per l'ineleggibilità, ostacolo ex ante all'accesso alla carica.

Cuomo – è questa l'interpretazione di molti – dovrebbe dimettersi da sindaco di Portici prima che Fico lo nomini assessore se non vuole incappare nell'ineleggibilità. Secondo interpretazioni della norma per lui non varrebbe il termine dei 60 giorni, costruito esclusivamente per la competizione elettorale e per la scadenza naturale del Consiglio regionale (cioè si applica per coloro che volevano candidarsi alle Elezioni Regionali e diventare consiglieri). Ma deve comunque arrivare alla nomina assessorile in Regione senza essere sindaco.

Comparone capo di Gabinetto, De Vita capo segreteria

Roberto Fico dunque aspetta che una serie di questioni quadrino, in primis il congresso provinciale del Pd, per comporre la giunta. Il primo consiglio regionale è fissato per lunedì 29 dicembre alle ore 11, lui vorrebbe farcela con la giunta prima di Natale ma quest'ipotesi si allontana giorno dopo giorno. Intanto il neo governatore sta nominando i suoi uffici. Il primo è Francesco Comparone, nuovo Capo di Gabinetto, classe 1972,  già capo della gestione personale alla Camera dei Deputati e vice Capo di Gabinetto del ministero di Giustizia dal 2023. Formalmente è un distaccato dall'Ufficio di Presidenza della Camera. «Il suo contributo sarà prezioso per affrontare le sfide che avremo davanti nei prossimi anni» afferma il presidente Fico.

Capo della segreteria (del presidente o di giunta) dovrebbe essere nominata Laura De Vita, classe 1970, attuale livello C del Comune di Napoli all'ottava Municipalità (Chiaiano, Marianella, Piscinola, Scampia) già candidata alle Elezioni Europee 2024 col Movimento Cinque Stelle (25mila preferenze circa, non eletta). Fico l'ha conosciuta alla Presidenza della Commissione bicamerale di Vigilanza Rai (Segreteria particolare del Presidente) e poi è stata Capo della Segreteria particolare alla Presidenza della Camera dei deputati.

Con segreteria di giunta e segreteria del presidente, Fico deve nominare portavoce, ovvero capo dell'ufficio stampa e informazione, un eventuale responsabile dell'informazione multimediale e il capo dell'ufficio legislativo. Tutti ruoli fiduciari e a scadenza.

Le commissioni in Consiglio regionale, battaglia per le presidenze

Il centrosinistra lavora anche alla distribuzione delle caselle in Consiglio regionale. Alla presidenza del Consiglio regionale in corsa Massimiliano Manfredi e Maurizio Petracca (entrambi Pd). Manfredi, fratello del sindaco di Napoli è stato eletto con oltre 30mila preferenze, quarto più votato in assoluto, mentre Petracca è stato eletto ad Avellino con oltre 25mila preferenze. Favorito è Manfredi ma Petracca potrebbe essere preferito per dare spazio alle aree interne. Chi fra i due non sarà eletto presidente del Consiglio sarà il favorito per il ruolo di capogruppo Pd.

Poi c'è il nodo delle commissioni consiliari: 8 permanenti e 4 speciali. Al Pd, in quanto primo partito, spetterebbero almeno quattro incarichi: 3 presidenze di commissione più una 1 vicepresidenza o 1 questore. I Dem potrebbero mantenere la presidenza della Commissione Bilancio, già guidata da Francesco Picarone nella scorsa legislatura, mentre al M5s: possibili 2 o 3 incarichi di sottogoverno, in base al numero di assessori in Giunta. In lizza c'è Luca Trapanese, primo degli eletti pentastellati, come presidente della commissione Politiche Sociali, data la sua ampia esperienza in materia.

"A testa alta" la lista di Vincenzo De Luca, potrebbe avere 2 commissioni. Qui si replica il caso di Fulvio Bonavitacola, spinto dai deluchiani come assessore da riconfermare, ipotesi rigettata da Fico perché ritenuto troppo vicino all'ex presidente. Sul fronte commissioni questo discorso si applica a Luca Cascone, l'assessore-ombra di De Luca sui trasporti. Né Fico né il papabile assessore ai trasporti Mario Casillo lo vogliono confermato alla guida della Commissione IV (Urbanistica, Lavori pubblici e Trasporti). Qui il favorito è ad oggi Nino Simeone, grande esperienza in materia (è stato presidente della commissione Trasporti in Consiglio comunale a Napoli), nonché spinto dal suo ottimo rapporto col sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Ad Avanti Campania (Psi) spetterebbe una presidenza di commissione, possibile nome Giovanni Mensorio. In Avs i Verdi spingono per Carlo Ceparano per una presidenza di commissione o un ruolo nell’ufficio di presidenza, ma se i Verdi avranno un assessore Sinistra Italiana vuole la commissione.

Centrodestra, Cirielli capo opposizione e Sangiuliano capogruppo FdI

Nel centrodestra Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, è il capogruppo di Fratelli d'Italia nel nuovo Consiglio regionale della Campania. Edmondo Cirielli, battuto da Roberto Fico per la presidenza della Regione, svolgerà le funzioni di capo dell'opposizione almeno nelle prime fasi della consiliatura, prima di dover optare per l'incarico di viceministro degli Esteri e tornare a Roma. A lui subentrerebbe Marco Nonno, primo dei non eletti in Fdi ma con ampi profili di incandidabilità viste pregresse condanne giudiziarie.

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