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Fatima Trotta e Sal Da Vinci indagati per la rissa sull’aliscafo Procida-Napoli

Indagati Fatima Trotta e Sal Da Vinci con moglie e figlio per la rissa a bordo dell’aliscafo Procida-Napoli della scorsa estate. La lite sarebbe partita dopo che la showgirl avrebbe accidentalmente schiacciato un vassoio di dolci di un 58enne (a sua volta indagato assieme agli altri). Tra i reati contestati c’è anche l’interruzione di pubblico servizio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Fatima Trotta e Sal Da Vinci indagati assieme ad altre tre persone per la rissa a bordo dell'aliscafo Procida-Napoli avvenuta lo scorso anno. Per tutti, il reato contestato è quello di rissa aggravata dai futili motivi e di interruzione di pubblico servizio, visto che poi l'aliscafo partì con 23 minuti di ritardo in seguito alla rissa che si scatenò a bordo. Gli altri indagati sono la moglie e il figlio del cantante, oltre al 58enne operatore ecologico con il quale nacque la lite.

Secondo quanto ricostruito, la situazione degenerò dopo che la showgirl poggiando i bagagli nel compartimento apposito avrebbe schiacciato un vassoio di dolci del 58enne. Da lì, le minacce prima e la rissa poi, con Sal Da Vinci inizialmente intervenuto e colpito a sua volta assieme alla moglie, anche lei pare nel tentativo di calmare gli animi, ed il figlio che sarebbe intervenuto per difendere il padre. Per Sal Da Vinci, moglie e figlio il reato ipotizzato è anche quello di lesioni personali, così come il 58enne a cui viene contestata anche la violenza privata aggravata dai futili motivi. Il bilancio finale della rissa fu di un trauma cranico-facciale guaribile in 15 giorni per il 58enne, nonché di 10 giorni di prognosi per il cantante, colpito alla mandibola, 10 per Fatima Trotta (colpita alle gambe), 7 per la moglie di Sal Da Vinci (colpita in varie parti del corpo) e altri 7 per il figlio del cantante (colpito al labbro).

Il cantante spiegò, in una intervista a Fanpage.it, di essere solo intervenuto per difendere le due donne (Fatima Trotta ed una corista) perché aggredite verbalmente dal 58enne, raccontando poi che la vicenda sarebbe degenerata subito dopo. Dopo la rissa, tuttavia, tutti i protagonisti di questa storia furono ascoltati dai carabinieri, mentre le immagini della rissa riprese da altri passeggeri erano già finite in Rete.

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