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Covid 19

Falsi vaccini ai novax a Napoli: accusa di epidemia dolosa per infermiere e oss arrestati

Si aggrava la posizione dell’infermiere e dell’oss arrestati per i finti vaccini all’Asl Napoli 1: il pm ha contestato loro l’accusa di epidemia dolosa.
A cura di Nico Falco
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Corruzione, peculato e falso in atto pubblico ma, da ieri, anche epidemia dolosa. Si aggrava la posizione si Giuliano Di Girolamo e Rosario Cirillo, l'infermiere e l'operatore socio sanitario arrestati dai carabinieri del Nas con l'accusa di avere finto di somministrare i vaccini a numerosi novax in cambio di denaro. Ieri, nel corso dell'udienza davanti al tribunale del Riesame, il pm Henry John Woodcock ha contestato loro la nuova accusa, che si basa su una informativa dei militari depositata nei giorni scorsi: due allievi di un professore e due colleghi di una dipendente ministeriale, entrambi "clienti" della coppia, sono risultati contagiati e potrebbero essere stati proprio loro, entrambi indagati, a trasmettere il virus.

Di Girolamo e Cirillo erano finiti in manette a fine gennaio. Entrambi dipendenti dell'Asl Napoli 1, e normalmente in servizio presso l'ospedale San Giovanni Bosco, per la campagna vaccinale erano stati dislocati all'hub della Fagianeria di Capodimonte. Ed è lì, hanno scoperto i carabinieri del Nas, che si svolgeva la truffa. Secondo quanto ricostruito dai militari la coppia, l'oss come reclutatore e l'infermiere come somministratore, aveva finto di vaccinare diverse persone, simulando l'iniezione e in realtà spruzzando il farmaco sul batuffolo di ovatta. In questo modo chi si rivolgeva a loro poteva ottenere ugualmente il green pass, visto che la somministrazione risultava agli atti e veniva inserita come effettuata nella piattaforma regionale. Costo del servizio: 150 euro.

A rivolgersi ai due per avere il finto vaccino erano stati anche sanitari, funzionari ministeriali, personale scolastico. Tra questi, appunto, il professore di Benevento e la dipendente ministeriale che, al lavoro con una carta verde ottenuta con la truffa, potrebbero avere diffuso il virus. Le indagini erano partite grazie alla segnalazione di un altro medico, che si era accorto di manovre sospette di Di Girolamo e aveva notato che l'infermiere avvicinava la siringa al braccio dell'utente con lo stantuffo già a fine corsa. L'Asl Napoli 1 aveva contattato i carabinieri del Nas, coordinati dal tenente colonnello Alessandro Cisternino, che avevano quindi posizionato le microcamere.

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