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News sull'attentato di Nizza

Estradato in Francia il complice dell’attentatore di Nizza arrestato a Sparanise

Si è conclusa l’estradizione di Endri Elezi, il 28enne albanese accusato di avere fornito le armi all’attentatore di Nizza; l’uomo è stato consegnato oggi a Fiumicino alle autorità francesi. Era stato arrestato il 21 aprile scorso fa a Sparanise, in provincia di Caserta, dove viva da un paio di mesi in un’abitazione nel centro del comune e dove lavorava nei campi.
A cura di Nico Falco
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Endri Elezi, il 28enne arrestato il 21 aprile a Sparanise, in provincia di Caserta, è stato consegnato oggi alle autorità francesi per l'estradizione nell'aeroporto di Fiumicino, a Roma. L'uomo, albanese, è accusato di essere complice di Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, il terrorista che si rese responsabile dell'attentato di Nizza del 14 luglio 2016, quando un camion, lanciato sulla Promenade des Anglais, travolse centinaia di persone; il 28enne non è accusato direttamente di terrorismo, ma di avere fornito all'attentatore una pistola semiautomatica e un kalashnikov che furono usati per sparare sulla folla mentre l'autoarticolato procedeva a zigzag per fare il maggior numero di vittime. Quell'attentato provocò la morte di 86 civili e il ferimento di 306 persone, alcune delle quali con mutilazioni gravi e permanenti.

La cattura di Elezi era arrivata al termine di una intensa attività di cooperazione internazionale di Polizia tra l'antiterrorismo francese Sdat (Sous Direction Antiterroriste) e lo Scip (Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia) della Direzione centrale della Polizia Criminale, guidata dal prefetto Vittorio Rizzi. L'antiterrorismo italiano aveva scoperto in pochi giorni il luogo dove si era rifugiato il 28enne, che viveva insieme alla compagna e al figlio a Sparanise, dove esiste una nutrita comunità albanese. Sulla testa dell'uomo pendevano un mandato d'arresto europeo e una Red notice di Interpol, ovvero un avviso di localizzazione e cattura di persona ricercata da un'autorità giudiziaria o tribunale internazionale, emessi dalle autorità parigine.

Il 28enne, è stato successivamente appurato, si trovava a Sparanise da un paio di mesi e non aveva adottato accorgimenti per nascondersi, probabilmente sentendosi al sicuro; abitava nel centro del paese e lavorava nei campi e molti residenti hanno poi raccontato di averlo spesso visto in giro tra le strade del paese insieme al figlio.

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