Ecco l’elenco di chi non paga rifiuti e Imu a Napoli: ci sono banche, hotel ed enti pubblici

Devono al Comune di Napoli oltre 200 milioni di euro per Imu e Tari non pagate, le tasse sugli immobili e sui rifiuti. Si tratta dei grandi morosi: enti pubblici, privati e religiosi, società e semplici cittadini che hanno debiti con l’erario comunale di oltre 100mila euro. In molti casi le cifre contestate sono oggetto di contenziosi pendenti. Il Comune ne ha censiti 455, dei quali 285 grandi debitori per l’Imu per 154,5 milioni di euro, 93 privati cittadini per altri 16 milioni e 77 debitori per la Tari, per altri 34 milioni di euro.
L’elenco è all’attenzione della commissione Bilancio del Comune di Napoli, presieduta da Walter Savarese, mentre il consigliere comunale Gennaro Esposito ha chiesto una riunione della commissione ad hoc per capire come il Municipio intenda risolvere la situazione. Nel complesso i grandi morosi, anche chiamati impropriamente "grandi evasori", sono 455. All’interno della lista si trovano anche banche e società immobiliari, aziende, circoli privati, enti pubblici e partecipate comunali, e perfino parrocchie, congregazioni e case religiose.
Tra i morosi Tari anche Soprintendenza e Inps
Per la Tari relativa agli anni 2017-2020, il maggior debito e oggetto di contenzioso è quello dell’Università Federico II, che ammonta a 13.459.094. Segue il Policlinico Federico II con 4,9 milioni circa, anche questo in contenzioso. Ma c’è anche l’Inps con 812mila euro, con la quale, secondo la relazione, sono in corso contatti per la bonifica della posizione. Tra gli altri morosi nell’elenco, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Napoli (586.923 euro), Questura di Napoli ufficio economato 568mila.
L’Asl Napoli 1 Centro ha un debito totale di 453mila euro. Altri 382mila euro con la Città Metropolitana di Napoli sono in conciliazione, così come i 310mila euro con il Cnr. Quasi tutti sono in contenzioso con il Comune, è bene ribadirlo. Tra gli altri casi, Città della Scienza deve invece 290mila euro. Il Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche 234mila. Sma Campania 207mila euro, l’archivio di Stato 162mila. Il Museo Archeologico Nazionale 157mila. La Ctp 140mila. C’è anche la Direzione della Motorizzazione Civile con 108mila euro. Altri 220mila sono in contenzioso con la No problem parking. Ma i contenziosi riguardano anche grandi centri commerciali come Coin Spa (444mila euro) e Ovs Spa (388mila euro).
In debito per l’Imu anche ministeri
Sono quasi 400 invece i grandi morosi dell’Imu, la tassa sugli immobili. In questo caso sono presi in esame gli anni dal 2012 al 2020, con avvisi emessi e notificati tra il 2015 e il 2021 ed iscritti a ruolo coattivo dal 2017 al 2021. Anche in questo caso ci sono contestazioni. Al primo posto figura ancora la Federico II, con 13,8 milioni di debiti. La Mostra d’Oltremare ne ha 6 milioni. Bagnolifutura 6,1 milioni. Città della Scienza Fondazione Idis 2,5 milioni. L’ex Iacp, l’Istituto Autonomo per le Case Popolari della provincia di Napoli in liquidazione, 9,8 milioni. La Città Metropolitana di Napoli 925mila euro. La Regione Campania 213mila euro. Rete Ferroviaria Italiana spa Rfi 632mila euro. Ferrovie dello Stato Italiane spa 353mila. E ancora Anm (631mila euro), Ctp (218mila), Terme di Agnano in liquidazione (1,7 milioni), il Palaponticelli (528mila euro), il Trianon Viviani (148mila), l'Istituto Domenico Martuscelli 2,5 milioni.
Nella lista figurano anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento dell’Agenzia del Demanio (9,5 milioni), il Ministero della Difesa comando dei supporti delle forze operative terrestri (450mila). La Fondazione Banco Napoli per l’assistenza all’Infanzia (1,9 milioni). L'azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon (270mila), la Clinica Posillipo (366mila), il Cnr (268mila). Il grande Albergo Vesuvio (447mila euro) e l’Hotel Britannique (184mila). E poi tantissime congregazioni, la Diocesi di Pozzuoli (444mila euro), la Custodia di Terra Santa (372mila euro), il Pontificio Seminario Campano interregionale (457mila euro) e il Pontificio Istituto Missioni Estere (143mila euro).