Incidente Funivia del Monte Faito

Disastro Funivia Faito, lo zio di Janan e Thabet: “Queste cose non devono più accadere”

A Fanpage.it parla lo zio dei due ragazzi arabo-israeliani rimasti coinvolti nel disastro della Funivia del Monte Faito: “C’è bisogno di più controlli”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Restano stabili le condizioni di Thabet Suleiman, il giovane arabo-israeliano rimasto ferito nel disastro della Funivia del Monte Faito. E la famiglia torna a chiedere "più sicurezza" affinché questi tragici eventi non accadano più. A Fanpage.it ne ha parlato Marie Ezzelden, 62enne zio dei due ragazzi arabo-israeliani, arrivato da Macerata dove vive e lavora. All'esterno dell'ospedale del Mare di Ponticelli, il 62enne ha raccontato di come lui e la famiglia abbiano appreso della morte di Janan e del ferimento del fratello Thabet nel disastro di giovedì scorso, ma anche delle condizioni del giovane, unico sopravvissuto alla strage costata la vita a quattro persone: oltre alla sorella, infatti, sono morti il macchinista Eav Carmine Parlato e due coniugi britannici, Elaine Margaret e Graeme Derek Winn.

"Per il momento le condizioni di Thabet sono stabili", ha spiegato Ezzelden, che poi racconta: "I ragazzi erano in Italia per un viaggio per il periodo di Pasqua. Lei lavorava da due anni come farmacista, lui è ingegnere. Appena saputo, siamo partiti da Macerata, nelle Marche, e siamo arrivati qua di corsa". Marie Ezzelden ha anche spiegato che al momento "non abbiamo capito tanto dell'incidente, abbiamo letto il tutto dai giornali. A me dispiace che queste cose succedano in Italia. Per la mia famiglia, l'Italia è casa nostra, viviamo e lavoriamo qua da tanto". E puntualizza: "Io ho un poliambulatorio, a noi controllano ogni virgola, anche uno scalino fuori posto. Invece, sulle opere pubbliche.. io credo debbano esserci più controlli". Ed infine, un augurio, oltre al desiderio di giustizia: "Io vorrei che non succeda ancora, che non succeda ad altri ragazzi, come ai miei nipoti. C'è bisogno di più attenzione, soprattutto sulle opere pubbliche".

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