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L'omicidio di Aldo Gioia ad Avellino

Delitto di Avellino, l’autopsia: Aldo Gioia ucciso con 14 coltellate. In carcere figlia e fidanzato

Il medico legale ha consegnato i risultati sull’autopsia di Aldo Giogia, ucciso il 23 aprile nella sua abitazione ad Avellino: è stato ammazzato con 14 coltellate, inferte con un coltello da caccia. Il fidanzato della figlia, Giovanni Limata, ha confessato l’omicidio: ha detto che era stato organizzato dalla fidanzata Elena, figlia della vittima, che secondo il suo racconto avrebbe pianificato di far uccidere anche la madre e la sorella.
A cura di Nico Falco
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Aldo Gioia, la vittima, e la figlia Elena e il fidanzato Giovanni
Aldo Gioia, la vittima, e la figlia Elena e il fidanzato Giovanni
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Aldo Gioia è stato ucciso con 14 coltellate, inferte con un coltello da caccia mentre dormiva sul divano di casa sua, davanti al televisore acceso. Ha tentato di difendersi, come confermano i tagli riscontrati sulle mani e sulle braccia, ma è morto dissanguato poco dopo. Sono le conclusioni dell'autopsia effettuata oggi dal medico legale Carmen Sementa sul corpo del 53enne, ammazzato la sera del 23 aprile in un appartamento del centro di Avellino; il referto è stato consegnato al pm Vincenzo Russo, che coordina l'indagine sull'omicidio che vede accusati la figlia della vittima, Elena Gioia, 18 anni, e il fidanzato di lei, il 22enne Giovanni Limata, che avrebbe materialmente commesso l'omicidio.

Le urla disperate di Gioia avevano richiamato l'attenzione della moglie e dell'altra figlia e l'aggressore era scappato. Pochi istanti dopo era rincasata Elena, che aveva chiamato i soccorsi: alle forze dell'ordine aveva parlato di una irruzione da parte di ladri. La verità, però, era un'altra. A colpire a morte Aldo era stato Limata, fidanzato della ragazza: il giovane, rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile a Cervinara, dove abitano il padre e il fratello, ha confessato l'omicidio e ha detto che tutto era stato organizzato dalla 18enne, che aveva pianificato la morte del padre ma anche della sorella maggiore e della madre. Era stata lei a farlo entrare in casa, ha raccontato il ragazzo, uscendo col pretesto di andare a gettare la spazzatura e lasciando di proposito la porta aperta. La sua confessione è al vaglio degli inquirenti.

La strage sarebbe stata pianificata perché la famiglia Gioia, e in particolare Aldo, si opponeva alla relazione della ragazza con Limata, che considerava non affidabile per i suoi precedenti. Questa mattina i due fidanzati, durante l'udienza di convalida, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere; sono entrambi detenuti nel carcere di Avellino. All'autopsia ha assistito anche la dottoressa Monica Fonzo, il medico legale nominato dalla famiglia Limata. La salma di Aldo Gioia è stata dissequestrata e consegnata alla famiglia per i funerali, che sono stati fissati per domani, 27 aprile, alle ore 15 nella chiesa di San Ciro, in viale Italia, ad Avellino.

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