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De Luca in tv tratta Fico come un ragazzino: “Maleducato e banale”. Nel M5s c’è irritazione per le battute dello ‘sceriffo’

Ogni evento pubblico di Vincenzo De Luca si trasforma in bordate contro il neo-candidato Roberto Fico. Per ora M5s e Pd scelgono di non rispondergli. Ma siamo solo all’inizio.
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Roberto Fico e Vincenzo De Luca
Roberto Fico e Vincenzo De Luca
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Per ora gli "ordini di scuderia" sono quelli di non rispondere, almeno nelle prossime ore. Né i parlamentari del Movimento Cinque Stelle, né quelli del Partito Democratico, devono rilasciare dichiarazioni sulle bordate che Vincenzo De Luca, governatore uscente in Campania, sta riservando al neo-candidato alle Regionali Roberto Fico in ogni programma televisivo in cui viene invitato con la scusa di parlare del suo nuovo libro.

Lo "sceriffo di Salerno" è notoriamente uno stand up comedian di livello: coniuga battuta sarcastica e iperbolica, satira politica e tempi comici alla perfezione. Non a caso il Partito Democratico precauzionalmente ha evitato inviti alle feste dell'Unità più importanti d'Italia. Obiettivo: scongiurare che si trasformassero in comizi anti Dem in piena campagna elettorale per le Regionali.

C'è un "ma": De Luca per il libro ("La scelta", Piemme Edizioni) ha una lunga lista di interviste pianificate in tv, radio e giornali nazionali. Ha iniziato con La7 qualche giorno fa a "In onda" con il duo Luca Telese e Marianna Aprile e oggi, stessa rete, da David Parenzo a "L'aria che tira". Ha campo libero, poche domande sulle criticità campane (sanità, rifiuti, trasporti) e spazio per affondare la lama. Oggi lo show era tutto contro Fico. Prima, però, la carezza al Nazareno che a suo dire lo ha escluso dalle feste Dem: «Da sempre i dirigenti nazionali del Pd mi gratificano di questa attenzione: mai invitare il presidente di Regione più votato d'Italia del Pd. E, anche questa volta, hanno mantenuto la linea coerente della cafoneria nazionale». Poi tocca al candidato, esponente del Movimento Cinque Stelle: «Se il buongiorno si vede dal mattino, buonanotte. Perché, dalle prime dichiarazioni che ho ascoltato, mi pare che siamo di fronte a un percorso molto tormentato, almeno per quello che riguarda me».

È chiaro che al presidente uscente, per tre volte consecutive candidato alle Regionali in Campania, non è piaciuta l'accelerata del Pd che sabato scorso ha annunciato Fico senza attendere una sorta di suo "placet". Del resto nemmeno ai Cinque Stelle è piaciuta questa fuga in avanti, assolutamente non concordata, come ha fatto capire Giuseppe Conte che domenica ha organizzato in fretta e furia la discesa a Napoli per illustrare ai pentastellati la loro scelta per il governo campano.

Ora, tuttavia, si capisce meglio come mai il Partito Democratico avesse tutta quella fretta: ogni volta che ne avrà possibilità De Luca senior bastonerà Fico. Ciò accadrà almeno fino alla presentazione delle liste e di un programma. «Roberto Fico ci ha illuminato di immenso con alcune dichiarazioni per metà maleducate nei confronti della Regione Campania e per l'altra metà ricche di banalità» dichiara gongolante don Vincenzo in tv, dopo aver sentito che l'ex presidente della Camera sta pensando a misure di sostegno alla povertà in Campania: «In Campania abbiamo le politiche sociali più avanzate di Italia, forse lui non è stato informato», afferma il due volte governatore, chiarendo che di Reddito di Cittadinanza non vuole sentir parlare.

«Calma e gesso», ripetono come un mantra dal M5s. Ma trapela una certa irritazione, ben avvertita fra quei Dem che hanno costruito la candidatura di Fico, ovvero Marco Sarracino, Sandro Ruotolo, Arturo Scotto. E siamo solo all'inizio. Per ora, dunque, la linea è il silenzio. Non è fra le opzioni chiedere al figlio, Piero De Luca, segretario in pectore del Pd Campania (è unico candidato), di "moderare" il temperamento del padre. «Sarebbe peggio», spiega a Fanpage un esponente del partito di Elly Schlein. «Meglio non dargli importanza. Può dire e dichiarare, ma lui è il passato». L'unico che entra in scivolata contro il governatore è il consigliere comunale Nino Simeone: «Sarebbe meglio che De Luca contribuisse al programma – dice -. Altrimenti, come direbbe il grande Eduardo De Filippo "Adda passà ‘a nuttata"…».

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