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Dalla Campania a Mantova per curare il papà col Covid: “Qui gli ospedali sono pieni”

La storia di Ruben, raccontata a Fanpage.it, che per salvare il padre, positivo al Coronavirus, ha percorso 700 chilometri in auto per poterlo ricoverare all’ospedale Carlo Poma di Mantova e farlo curare con il plasma. “Qui in Campania le terapie intensive erano tutte piene e ci hanno detto che non c’era posto per mio padre”.
A cura di Valerio Papadia
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"Una scelta dettata dall'amore". È questa la frase che Ruben utilizza mentre racconta a Fanpage.it la storia sua e quella di suo padre, malato Covid con sintomi, e del viaggio che hanno affrontato perché l'uomo potesse ricevere cure adeguate. Il giovane racconta che tutta la famiglia, tra la prima e la seconda ondata, ha contratto il Coronavirus e sua nonna, purtroppo, è deceduta all'ospedale di Giugliano (Napoli) dove era ricoverata in reparto perché in terapia intensiva non c'era più posto. Quando anche il padre si è ammalato, dopo aver visto personalmente le code di ambulanze all'esterno di alcuni ospedali di Napoli, Ruben ha cercato un metodo alternativo per curare e salvare il genitore. "Su Internet ho letto che all'ospedale Carlo Poma di Mantova i malati Covid si curavano con il plasma delle persone guarite e l'ho detto a mio padre".

Il genitore accetta di intraprendere quello che Ruben definisce un "viaggio della speranza": in auto, con una bombola di ossigeno che serve all'uomo per respirare, Ruben e suo padre affrontano i circa 700 chilometri che li separano dalla città lombarda. "A metà strada la bombola di ossigeno che avevamo si è esaurita: abbiamo dovuto affrontare metà viaggio senza che mio padre potesse avere l'ossigeno". "I medici del Carlo Poma me ne hanno dette di tutti i colori – continua Ruben, tessendo le lodi della struttura ospedaliera e del personale – ma gli ho spiegato che non avevo alternative, hanno preso in cura mio padre e lo hanno curato. Ora è stabile ma in lieve miglioramento. A tutto dico: non abbiate paura e affrontate la situazione di petto".

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