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Da Napoli agli Stati Uniti, la sicurezza ambientale dell’Ucraina passa per l’area 51

Parte domani, 20 giugno, il razzo Lond lancers prodotto per la Capri Campus. Porterà nello spazio sensori ambientali utili a monitorare le contaminazioni da polveri radioattive a Chernobyl.
A cura di Vincenzo Cimmino
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Team del Capri Campus con alcuni ufficiali ucraini
Team del Capri Campus con alcuni ufficiali ucraini

Da Napoli a Chernobyl la sicurezza ambientale passa, anche, per lo spazio. E l'area 51. Quello che potrebbe sembrare l'incipit di un blockbuster hollywoodiano è in realtà l'inizio di una nuova missione spaziale che vede uniti Italia, Stati Uniti e Ucraina all'insegna della sicurezza ambientale attraverso l'utilizzo di una moderna rete di sensori da rilasciare nello spazio. Un carico che partirà domani, venerdì 20 giugno, alle 18 ora italiana, dal deserto di Black Rock nel Nevada (Stati Uniti) e seguito in diretta dalla sede di Leader Consulting al Centro Direzionale (isola F3) di Napoli.

Protagonista il Lond Lancers, razzo prodotto per Capri Campus

A fare da vettore sarà il razzo suborbitale Lond Lancers prodotto dalla statunitense Guardian Aerospace per Capri Campus, scuola estiva interuniversitaria con sede nell'Isola azzurra. Il Lond Lancers ha come obiettivo quello di superare la linea di Von Karman, ideale confine tra atmosfera e spazio. Il suo carico sperimentale, invece, è progettato per il rilascio di sensori ambientali in alta atmosfera. Questi, nello specifico, saranno utilizzati con particolare attenzione per la verifica di contaminazioni da polveri radioattive legate agli incendi nella zona di Chernobyl, in Ucraina.

Una nuova difesa contro le minacce radiologiche, chimiche e biologiche

Il lancio, a poca distanza dalla celebre base americana denominata Area 51 nel Nevada, è stato autorizzato dalla Federal Aviation Administration americana e fa parte di un più ampio programma di monitoraggio ambientale e di sicurezza strategica. Con questo potrebbero esser rilevate anche minacce radiologiche, chimiche e biologiche in scenari di guerra non convenzionale. Il sistema, dotato di tre motori e due stadi, rappresenta un importante passo avanti per l'Italia nel settore dei vettori spaziali leggeri con una potenza di spinta record e nuove soluzioni per il recupero e la telemetria.

Un nuovo ponte tra Napoli e il Nevada

Il progetto si inserisce in un più ampio lavoro di Capri Campus che comprende anche Uav – aeromobili senza pilota a bordo – ad ala fissa e decollo verticale, droni Vtol – sempre a decollo e atterraggio non orizzontale – e veicoli anfibi sviluppati con il contributo di esperti del settore. La sinergia tra Napoli e il Nevada vuole essere non soltanto un ponte tra la ricerca italiana e la tecnologia americana, ma anche un impegno concreto per la ricostruzione sostenibile e la sicurezza ambientale, in vista della Conferenza europea sulla ricostruzione dell'Ucraina prevista per luglio a Roma.

Alla diretta napoletana anche il Console generale d'Ucraina a Napoli Kovalienko

Alla cerimonia di domani, a vedere il lancio in diretta da Napoli, saranno anche il Console generale d'Ucraina a Napoli Maxim Kovalienko, la vice Console generale Kristina Kulyk, l'ingegnere Luigialberto Ciavoli Cotelli, decano di Capri Campus, il direttore del programma di lancio per Capri Campus e consulente del Servizio emergenze Ucraina Mario Scaramella e l'avvocato Maria Rosaria Magliulo di Capri Campus.

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