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Da Caserta a Vicenza per truffare gli anziani: il bottino nascosto in tubo di patatine

Avevano truffato una 95enne di Vicenza con la truffa del finto avvocato: ma sono stati fermati dalla Polstrada a Caserta. Recuperati 4mila euro in contanti: erano nascosti in un tubo di patatine.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Avevano truffato un'anziana a Vicenza, ma sono stati fermati mentre rientravano a Caserta dalla Polizia Stradale: e il bottino, recuperato. Pensavano di essere riusciti a trovare un nascondiglio perfetto: un doppio fondo nel tubo di una nota marca di patatine, dentro il quale nascondere soldi e monili, per poi occultarlo a sua volta tra i sedili dell'auto. Ma neanche questo è bastato a farla franca: alla fine sono state denunciate a piede libero per truffa aggravata, mentre la refurtiva è stata sequestrata e verrà restituita alla vittima nei prossimi giorni.

La truffa in Veneto e la fuga

Da quanto ricostruito dagli inquirenti, i due erano riusciti a contattare una 95enne di Vicenza facendole credere che il nipote avesse avuto un incidente stradale, alla guida di una macchina senza assicurazione, e che era in stato di fermo. L'unico modo per essere rilasciato era quello di pagare una somma di circa 4mila euro, anche in monili d'oro: il finto avvocato a telefono ha poi spiegato che di lì a breve sarebbe passato un suo collaboratore a ritirare la somma. Una truffa in piena regola, di quelle purtroppo molto diffuse nei confronti degli anziani. Dopo aver arraffato il bottino, si erano quindi dileguati.

Fermati vicino Capua dalla Polstrada

Ma arrivati all'altezza di Capua, sull'autostrada A1, sono stati notati dal personale della Sottosezione Polizia Stradale di Caserta Nord, e fermati per un controllo. Già gli atteggiamenti avevano insospettito gli agenti, ma nel corso dei controlli i poliziotti hanno anche scoperto che i due avevano a loro carico diversi precedenti: a quel punto, hanno esteso il controllo anche alle vettura, scoprendo che tra i sedili vi fosse una confezione di patatine di quelle "a tubo", particolarmente strana seppur all'esterno identica a quelle che si trovano negli scaffali dei supermercati. Aprendola, gli agenti hanno scoperto che avesse un doppio fondo e che, all'interno, vi erano circa 4mila euro in contanti, divisi in banconote da 50 e 100 euro, di cui non hanno saputo spiegare la provenienza. Alla fine, grazie anche alla Questura di Vicenza, si è ricostruito il tutto: la stessa vittima ha riconosciuto uno dei due, attraverso le fotografie degli agenti. E così è scattata la denuncia, mentre la refurtiva è stata posta sotto sequestro. I due dovranno rispondere di truffa aggravata.

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