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Covid 19

Covid, De Magistris: “Riaperture degli spazi all’aperto siano 24 ore su 24”

“Io utilizzerei gli spazi aperti per 24 ore su 24”: così il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, sull’ipotesi di spostare il coprifuoco alle 23 nel prossimo DPCM del governo Draghi per fronteggiare la pandemia da Coronavirus. Una ipotesi già avanzata nel maggio 2020, dopo il lockdown, ed a febbraio di quest’anno.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un coprifuoco "abolito", o quasi. Questa la proposta del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Una proposta non nuova: già lo scorso anno aveva suggerito di "eliminare" i limiti di orari per le attività all'aperto, per favorirne la ripresa economica. E anche stavolta, ha confermato il suo pensiero: lo ha fatto a Tagadà, il programma di La7 nel quale è intervenuto, parlando della possibilità di spostare l'orario del coprifuoco dalle 22 alle 23.

"Io andrei anche oltre", ha spiegato De Magistris, "perché penso che concentrare gli orari a questo punto sia un errore. Se si va verso le riaperture io sono per riaprire totalmente tutti gli spazi all'aperto. Con l'avvicinarsi della primavera", ha proseguito ancora De Magistris, "e soprattutto nelle zone più temperate del nostro Paese, e quindi in tutta Italia, dobbiamo utilizzare soprattutto gli spazi all'aperto, ovviamente con mascherine e distanziamento, 24 ore su 24, così da evitare qualsiasi forma di concentrazione. In questo modo, si potrebbe garantire la sicurezza, per quanto possibile, e allo stesso tempo aumentare i vaccini e far riprendere le attività economiche, sociali e culturali". Una proposta che segue quelle già avanzate negli scorsi mesi di pandemia: la prima volta fu a maggio 2020, quando dopo il lockdown De Magistris si disse intenzionato a "riaprire" tutto per 24 ore su 24 e tutti i giorni. Proposta che poi non portò tuttavia ad alcun cambiamento immediato da parte del Governo Conte sulle riaperture. Anche quest'anno, a febbraio, vi era stata una proposta simile, spiegando che avrebbe aperto per 24 ore su 24 in zona gialla, sempre al fine di "evitare assembramenti" e far ripartire l'economia cittadina. Ma anche in quel caso, complice l'aumento di contagi, non se ne fece più nulla.

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