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Covid 19

Covid, bambino di 11 anni ricoverato al Santobono: è ancora in terapia intensiva, ma in condizioni stabili

Sono stabili le condizioni del bambino di 11 anni, risultato positivo al Covid e ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata al Santobono di Napoli.
A cura di Federica Grieco
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È ancora ricoverato in terapia intensiva, in prognosi riservata, il bambino di 11 anni risultato positivo al Covid e ricoverato all'ospedale Santobono di Napoli. A quanto apprende Fanpage.it da fonti mediche, le sue condizioni sono stabili. Una notizia che fa ben sperare, considerando che il piccolo aveva presentato sin dall'arrivo in pronto soccorso una condizione clinica molto complicata a causa del Covid.

Il bambino era stato accompagnato lo scorso 8 novembre nella struttura ospedaliera partenopea. Il piccolo paziente, che vive a Gragnano, in provincia di Napoli, era stato inizialmente ricoverato in rianimazione senza essere intubato. Successivamente però ha avuto una crisi cardiaca, per cui è stato necessario intubarlo e sedarlo come spiegato lo scorso 9 novembre dall'ospedale Santobono di Napoli all'Ansa.

Aumenta il numero dei bambini ricoverati

Cresce il numero dei bambini positivi al Covid ricoverati. Il totale dei pazienti ricoverati in ospedale di età inferiore ai 18 anni è di 17, di cui due in terapia intensiva. Dati che confermano che la quarta ondata sta colpendo anche i più piccoli. L'età media dei bambini ricoverati è pari a quattro anni. Uno dei due bambini in terapia intensiva è proprio il piccolo di 11 anni ancora ricoverato all'ospedale Santobono di Napoli.

«Nella quarta ondata – spiega Rodolfo Conenna, direttore generale dell'ospedale pediatrico Santobono-Pausilipon -pandemica stiamo assistendo a una crescita di bambini ricoverati per Covid e qualcuno manifesta anche la necessità di cure intensive». Conenna ha sottolineato la necessità di procedere con la vaccinazione anti Covid anche in età pediatrica: «L'aggressività del virus non risparmia i più piccoli e, oltre a colpirli con la malattia, li rende potenziali vettori dell'infezione tra gli adulti: ecco perché è necessario procedere con la vaccinazione in età pediatrica. Serve a proteggere i nostri bambini, a frenare la circolazione del virus e anche garantire il diritto allo studio riducendo i contagi nelle scuole e assicurando la regolarità delle lezioni in presenza»

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