Covid, alla comunione nel Beneventano ci sono più di 50 invitati: fuga all’arrivo dei carabinieri

All'arrivo dei carabinieri è scoppiato subito il caos: gli invitati alla comunione hanno cercato di lasciare velocemente il locale per non farsi identificare, scappando all'esterno, ma una trentina di loro sono stati fermati; sanzionati sia il ristorante sia il papà della piccola festeggiata. È successo a Tocco Caudio, piccolo comune da poco meno di 1.500 persone in provincia di Benevento, nell'ambito dei controlli per verificare il rispetto delle norme anti contagio; i militari sono intervenuti a seguito della chiamata di un cittadino, che aveva segnalato la cerimonia in corso.
Alla festa, hanno accertato i militari, stavano partecipando circa 50 persone, quindi un numero ben più alto di quanto indicato dalle normative vigenti per il contenimento da contagio da Covid-19 in Campania, che prevedono la presenza di un massimo di 30 persone. Quando sulla soglia del ristorante è arrivata la prima pattuglia, della stazione di Cautano (Benevento), gli invitati si sono velocemente alzati e hanno tentato di scappare; subito dopo sono intervenuti in supporto i militari della stazione di Vitulano e così è stato possibile contenere i circa 30 invitati rimasti nel ristorante. Il padre della bambina è stato multato per avere organizzato una cena con la partecipazione di persone estranee al proprio gruppo familiare; sanzionato anche il titolare del ristorante, che ha consentito lo svolgimento della festa in violazione dell'ordinanza regionale 79 della Campania; disposta, inoltre, la chiusura per 5 giorni dell'attività.
Altri controlli anti Covid hanno interessato l'area vesuviana, in provincia di Napoli, dove nella stessa giornata i carabinieri hanno chiuso 3 ristoranti: in tutti i casi alle cerimonie non veniva rispettato il numero massimo di invitati. In particolare, in una villa per eventi di Terzigno, dove erano in corso tre comunioni e un battesimo, i carabinieri hanno contato 102 invitati, divisi in due sale; altre 70 persone, in due sale, sono state trovate in un ristorante per ricevimenti di Trecase, dove erano in corso quattro feste contemporaneamente.