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Covid 19

Coronavirus, a Napoli una pizza solidale per i poveri: servite 500 persone

Cinquecento persone in fila, cinquecento pizze distribuite a chi ne aveva bisogno. È andata in scena oggi, sabato 28 novembre, alla Chiesa del Carmine Maggiore a Napoli, la “pizza solidale”, organizzata da Confesercenti Campania, RetexNapoli e don Francesco Sorrentino. “È stata una mattina di forti emozioni e di grande orgoglio”, ha dichiarato il numero uno di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo.
A cura di Filippo M. Capra
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Foto Fb: Mensa del Carmine
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Tra le belle iniziative organizzate nella città di Napoli per andare incontro ai più bisognosi, il cui numero è cresciuto a causa dell'emergenza sanitaria legata al Coronavirus, spicca quella di oggi, sabato 28 novembre, per cui sono state donate cinquecento pizze. Tante sono state le consegne effettuate alla mensa della Chiesa del Carmine Maggiore perché tante erano le persone che si sono messe in fila per ricevere il proprio pasto.

Confesercenti Campania: Abbiamo dimostrato che l'intera comunità può riprendersi

L'iniziativa è stata messa in campo dal presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo in collaborazione con RetexNapoli di Lorenzo Crea e don Francesco Sorrentino, che hanno considerato quella andata in scena oggi una prova generale per il Natale in arrivo. Sotto le feste, infatti, la donazione delle pizze verrà replicata con il Pranzo di Natale Solidale. "È stata una mattina di forti emozioni e di grande orgoglio per noi di Confesercenti – ha dichiarato Schiavo – anche perché c'è stata una vera e propria corsa alla solidarietà da parte dei nostri iscritti". Il numero uno di Confesercenti Campania ha spiegato che "c'è chi ha messo a disposizione i forni, chi i prodotti, chi la mano d'opera e tutti la loro arte culinaria". Schiavo ha poi concluso dichiarando che "insieme con Padre Francesco sentivamo fortissima l'esigenza di prestare ascolto all'invito di Papa Francesco e al grido degli indigenti", così, "in questo momento, i nostri esercenti hanno dimostrato che non hanno bisogno solo di un ristoro da parte dello Stato, ma sentono imponente l'esigenza che l'intera comunità, nessuno escluso, possa riprendersi". Solo in questo modo, ha infine sottolineato Schiavo, si potrà "rialzare la testa dopo questo grande dramma".

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