“Il centro storico di Napoli? La notte diventa un lunapark senza regole”

Il prezzo da pagare al turismo e alla movida è un centro storico invivibile per i residenti? A Napoli pare proprio di sì. Lo testimoniano tante denunce pubbliche, a mezzo social e con lettere a forze dell'ordine, all'amministrazione cittadina e ai giornali. Ne sa qualcosa il Comitato per la vivibilità cittadina che da un decennio ormai documenta nottate di quotidiana inciviltà.
Massimo Caiazzo che di mestiere fa il designer e color consultant e a Napoli ci è nato, pur vivendo e operando a Milano ha scritto a Fanpage.it dopo aver constatato che alloggiare in centro per tentare di godersi una vacanza partenopea significa prepararsi ad una notte insonne. Il tono della sua lettera è arrabbiato: ama la città e non si aspettava di trovarsi davanti così tanta decadenza:
Ho scelto Napoli per trascorrere le mie vacanze e ammirare le sue straordinarie bellezze naturali e artistiche. Alloggio in via San Pietro a Majella, di fronte al prestigioso Conservatorio di musica.
Già dal primo giorno con sgomento mi ritrovo in un lunapark della decadenza, una città senza regole, dove ognuno fa quello che gli pare.
I locali diffondono musica ad altissimo volume fino a notte inoltrata.
Una storia già sentita, già letta: lo sanno gli utenti del nostro giornale che hanno potuto leggere svariate denunce in tal senso, inviate alla nostra mail segnalazioni.
L'amara lettera del professionista continua. Si passa all'altro aspetto del degrado: i rifiuti. Dove sta la raccolta differenziata? Come si svolge? Di certo c'è che molti esercenti fanno come se non esistesse.
E che dire del rispetto dell'ambiente? Scopro che, come buona parte degli esercenti, anche famose pizzerie, non fanno la raccolta differenziata: eppure nel XXI secolo il tema dell'ambiente è una priorità.
La chiusura è dedicata all'attuale sindaco Gaetano Manfredi: a un anno dalla sua elezione il cambio di passo atteso, promesso e annunciato non c'è:
Vorrei ricordare al sindaco che turismo non significa deplorevole assenza di controllo, non deve essere il guadagno di pochi a svantaggio di tutta la collettività.
A testimonianza del fatto che il tema è concreto e reale, i controlli della polizia locale che però sono come svuotare un oceano col cucchiaio. Nelle ultime ore nel mirino c'è stata la vendita di alcol a minori e l'arroganza, la protervia con cui molti baretti, pub, ristoranti e pizzerie occupano illegalmente il suolo pubblico.
Nel centro storico controllati e multati 7 esercizi pubblici che, con gli arredi della propria attività di somministrazione, avevano occupato abusivamente le aree antistanti ai locali invadendo anche parte dello spazio della strada destinato alla circolazione di auto e scooter.
Denunciata all'Autorità giudiziaria, invece, l'occupazione illecita effettuata dal titolare di una pizzeria di via Speranzella ai Quartieri Spagnoli che aveva allestito una struttura enorme per ospitare i tavolini, ancorando in modo stabile all'edificio una pedana con tavoli e sedie.
Ed ancora: registrate violazioni come musica troppo alta ma anche vendita di bibite senza autorizzazioni. In tema di controlli ambientali i controlli della Municipale hanno portato a multe nei confronti di attività commerciali in via Toledo, in vico Tiratoio ed in via Medina, motivo? I gestori dei locali non facevano la raccolta differenziata.