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Cellulari e taglierino in carcere: indagato il minorenne assassino di Santo Romano

Due inchieste vedono coinvolto il 17enne condannato per l’omicidio di Santo Romano: avrebbe usato telefoni cellulari nei carceri minorili di Airola e Casal Del Marmo.
A cura di Nico Falco
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La foto del 17enne condannato comparsa sui social
La foto del 17enne condannato comparsa sui social

Un telefono cellulare compreso di scheda sim, un taglierino artigianale composto col manico di uno spazzolino e una lametta da barba: è quello che è stato sequestrato, lo scorso 27 maggio, nella cella del minorenne di recente condannato in primo grado a 18 anni e 8 mesi di reclusione per l'omicidio di Santo Romano, il 19enne ucciso con un colpo di pistola al petto al termine di una lite a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. La nuova inchiesta che vede coinvolto il giovanissimo è in carico alla Procura per i Minori di Roma (pm Maria Teresa Leacche); martedì sarà convocato dal magistrato e potrà replicare alle accuse. Con lui è indagato il compagno di cella, un 18enne originario di Catania.

L'inchiesta dopo i post sui social

Il materiale è stato rinvenuto nel carcere minorile di Casal Del Marmo, in provincia di Roma. L'inchiesta nasce dalle immagini del minorenne, con l'interno del carcere sullo sfondo, che erano state pubblicate sui social prima e dopo la sentenza di primo grado; inizialmente i familiari si erano assunti la responsabilità, spiegando che si trattava, in realtà, di screenshot delle videochiamate effettuate durante i colloqui. Alcune delle fotografie, però, mostravano ambienti e situazioni diversi.

Non sono invece emersi riscontri in merito alle fotografie pubblicate sul profilo del minorenne dopo la sentenza, con frasi di scherno rispetto all'entità della condanna: è probabile che il ragazzo di quelle non sapesse nulla, e che siano state caricate da altri usando le sue fotografie prese dai social.

 I telefoni nel carcere di Airola

Il ragazzo è coinvolto anche in una seconda inchiesta, condotta dalla Procura per i Minori di Napoli, e che riguarda il marzo scorso, periodo precedente alla condanna per l'omicidio di Santo Romano e in cui era detenuto nel minorile di Airola; anche in quel caso le indagini riguardano l'introduzione in carcere di telefoni cellulari e insieme a lui sono indagati il fratello e un'altra persona.

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