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Covid 19

Cava de’ Tirreni, focolaio di coronavirus nell’Abbazia Benedettina

Sono momenti di apprensione a Cava de’ Tirreni in provincia di Salerno, per un focolaio divampato all’interno dell’Abbazia Benedettina della Sanissima Trinità. A renderlo noto il sindaco Vincenzo Servalli: “Esprimo la mia vicinanza, con la certezza che supereranno la difficile prova del Covid 19”.
A cura di Alessia Rabbai
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Un focolaio di coronavirus si è diffuso nell'Abbazia Benedettina della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno. A renderlo noto nella mattinata di oggi, domenica 7 marzo, Vincenzo Servalli, sindaco della città che fa parte dell'area tutelata del Parco regionale dei Monti Lattari: "Esprimo la mia vicinanza personale e quella di tutti i cavesi, alla comunità monastica dell’Abbazia Benedettina, al Padre Abate, Michele ed ai nostri amati monaci, con la certezza che supereranno la difficile prova del Covid 19 – si legge in una nota pubblicata su Facebook – La nostra città si raccoglie in preghiera insieme a voi". Non è noto al momento quanti sono i contagi, né quali siano le condizioni di salute dei pazienti che hanno contratto la malattia.

Da domani la Campania diventa zon a rossa

A partire dalla mezzanotte di domani, Napoli e la Campania diventano zona rossa. Il provvedimento a causa dell'aumento di contagi, di focolai, posti letto occupati in terapia intensiva e dalla presenza di varianti, che si sono registrati nelle scorse settimane, tanto da rendere necessaria una stretta su spostamenti e chiusure. I controlli delle forze dell'ordine per evitare assembramenti e situazioni di rischio sono pariti già in serata. In piazza Carlo III infatti intorno alle ore 21.30 si sono riuniti decine di giovani per "salutare la zona arancione" con un brindisi d'addio. Napoli e la Campania resteranno in zona rossa almeno per quindici giorni, torna l'autocertificazione, con la possibilità di uscire dalla propria abitazione o spostarsi da un Comune all'altro solo per necessità, salute o lavoro. Restano chiuse le scuole, chiudono tutte le attività, tranne quelle che vendono generi alimentari o beni di prima necessità come farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie. Consentito il servizio d'asporto e la consegna a domicilio. Confermato il coprifuoco dalle ore 22 alle 5 del giorno successivo.

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