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Guerra in Ucraina

Caro energia e guerra Ucraina, De Luca: “In Campania a rischio servizi essenziali Sanità e trasporti”

Il governatore: “Non arrivano più grano e mais e anche l’argilla è a rischio”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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"In Campania abbiamo tre settori che risentono di grossi consumi di energia, quello sanitario, con gli ospedali, l'ambiente, con i depuratori e gli impianti di trattamento rifiuti e i trasporti. A causa della guerra in Ucraina e per l'aumento dei costi energetici cominciamo ad avere problemi seri per la tenuta dei servizi essenziali". Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della sua diretta web del venerdì.

"Nel comparto sanitario gli ospedali hanno registrato un costo dell'energia aumentato del 40% e non è una cosa banale. Allo stesso modo le case per anziani. Nel settore ambiente, per gli impianti di depurazione acque e trattamento rifiuti i costi stanno aumentando. Il sistema dei trasporti risente del prezzo di gasolio e benzina. In questi mesi l'Eav ha registrato un aumento dei costi di 2 milioni".

De Luca: "Non arrivano grano e mais"

"Se la vicenda in Ucraina non si chiuderà in maniera neutra – prosegue De Luca – ci saranno dei prezzi da pagare anche per gli alimentari. Non arriva grano, il mais, o almeno arrivano in quantitativi estremamente ridotti. Gli Stati Uniti ci dicono che possono aumentare le loro forniture e quelle di grano canadese. Ma non so in che misura potremo riempire i nostri granai e che qualità avremo. Mi riferisco agli Ogm. Abbiamo normative diverse tra Europa e Usa sul controllo genetico sui prodotti agricoli".

"Avremo problemi per le materie prime come l'argilla che rischia di mettere in crisi l'industria ceramica. E i costi che stiamo pagando per le presenze turistiche di provenienza russa soprattutto. Stiamo assistendo a qualcosa di drammatico, per l'Ucraina in primo luogo, per questo bagno di sangue. Ma se non si arriva in tempi ragionevoli a un compromesso politico, avremo conseguenze di medio-lungo periodo per le economie dell'Occidente. E la più esposta è quella italiana, perché siamo il Paese più dipendente dall'energia estera".

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