Carabinieri, il bilancio 2025: “Focus su giovani armati e violenza di genere”

"Colpire la criminalità organizzata significa restituire spazi di libertà ai cittadini onesti, indebolire il controllo mafioso sull’economia e riaffermare la presenza concreta dello Stato. È una battaglia che non si ferma e che continuerà anche nel 2026 con la stessa determinazione”: così il generale di brigata Biagio Storniolo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, in occasione della presentazione del bilancio 2025 dell'Arma. E i numeri, anche quest'anno, testimoniano il costante impegno sul territorio: tonnellate di droga sequestrate, 3.495 arresti e 13.295 denunce, 21 latitanti catturati, molti di questi all'estero, e una serie di blitz che hanno smantellato i clan di camorra di diversi quartieri di Napoli e della provincia. Tra gli aspetti su cui si sono maggiormente concentrati i militari, sia per la repressione sia per l'informazione, il fenomeno delle armi ai giovani e quello della violenza di genere.
Le armi sequestrate ai giovani
In un anno sono state sequestrate 189 armi da fuoco, 141 da taglio e 374 improprie, tra cui nunchaku, mazze e tirapugni. Molte delle armi bianche sono state recuperate nei servizi di controllo nelle zone di movida ed erano in possesso di giovani e giovanissimi. "Il sequestro di armi di ogni tipo resta un fronte su cui è necessario rafforzare l'impegno – ha spiegato il generale Storniolo – è significativo il numero di giovani che girano armati, per motivazioni difficilmente comprensibili. Molto è stato fatto in sinergia con la Prefettura e con le altre forze di polizia, attraverso controlli nelle scuole e nelle piazze, ma è su questa linea che bisogna continuare".
Il contrasto alla violenza di genere
Molto si è fatto anche nel contrasto alla violenza di genere ma "i dati sono significativi", spiega Storniolo, e "dobbiamo fare di più"."Il fenomeno della violenza di genere – ha aggiunto il capitano Valentina Bianchin, comandante della Compagnia di Casoria – è uno di quelli che ci impegna maggiormente, sia sotto il profilo repressivo sia sotto quello preventivo. Se c'è qualcosa che non va, non è tollerando o sopportando comportamenti violenti che le cose possono cambiare". Su questo fenomeno, i militari dell'Arma sono particolarmente attivi anche sotto l'aspetto informativo: come ha ricordato il capitano Bianchin, vengono organizzati incontri nelle scuole e nei luoghi di aggregazione "per spiegare, tra l'altro, che la violenza non esplode all'improvviso. Chi riconosce questi segnali deve essere pronto, non necessariamente a denunciare subito, ma almeno ad avviare un percorso di aiuto".
Il primo contatto con le forze dell'ordine resta quello più difficile. Ed è per questo è nato il progetto nazionale "Una stanza tutta per sé", che è diventato "uno strumento fondamentale per incoraggiare le vittime di violenza di genere a rivolgersi alle forze dell'ordine, offrendo loro un ambiente protetto in cui sentirsi accolte e ascoltate e ricevere il necessario sostegno nel delicato momento della denuncia".
La lotta alla camorra
Il contrasto alla criminalità organizzata è stato un capitolo centrale del 2025. Oltre i blitz e gli arresti, ha spiegato il generale Storniolo, c'è tutto un lavoro fatto di "indagini lunghe e complesse che richiedono metodo, tempo e una profonda conoscenza del territorio". Nel corso dell'anno sono state numerose le operazioni di rilievo in questo settore, sia nei quartieri napoletani sia nella provincia. Tra queste, le ordinanze eseguite contro i clan Licciardi, ai vertici dell'Alleanza di Secondigliano, e Russo (Nola e il Nolano); nel 2025 sono stati durante colpiti anche i clan di San Giovanni a Teduccio, Caivano, Ponticelli e la periferia Ovest di Napoli.