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Campi Flegrei, temperatura aumenta ma cala il sollevamento. Bianco (Ingv): “Bradisismo non rallenta”

Bollettino Ingv: ai Campi Flegrei dimezzata la velocità sollevamento suolo da inizio aprile: ora è 1,5 cm al mese. Bianco (Ingv Vulcani) a Fanpage.it: “Continuano ad aumentare le anomalie geochimiche. Non possiamo parlare di rallentamento del bradisismo”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Diminuisce la velocità di sollevamento del suolo ai Campi Flegrei. Dimezzata in un mese: dall'inizio di aprile, è scesa da 3 a 1,5 centimetri al mese. Ma continuano ad aumentare le temperature del sistema idrotermale, che hanno raggiunto quota 97 gradi centigradi nella fumarola principale di Pisciarelli nell'ultima settimana. Mentre proseguono anche i terremoti: dal 28 aprile al 4 maggio 2025 se ne sono registrati 43, con la scossa più forte di magnitudo 1.4. È quanto emerge dall'ultimo bollettino settimanale dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, pubblicato oggi, 6 maggio 2025.

“Le tre manifestazioni principali del bradisismo – spiega a Fanpage.it Francesca Bianco, direttrice Vulcani dell'Ingv – sono il sollevamento, la sismicità e le anomalie geochimiche. Queste ultime continuano ad aumentare, per cui non possiamo parlare di un rallentamento del bradisismo”. Mentre si sta registrando, invece, “un trend in abbassamento” della velocità di sollevamento del suolo.

“Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato – sottolinea Ingv nel bollettino settimanale – non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”.

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Campi Flegrei, dimezzata la velocità sollevamento suolo: ora è 1,5 cm al mese

Per quanto riguarda la deformazione del suolo, “dagli inizi di aprile 2025 si registra una diminuzione della velocità di sollevamento del suolo, con un valore medio di velocità mensile di circa 15±5 mm/mese”.

“Dalla metà di aprile ad agosto 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 20±3 mm/mese alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE). Da fine agosto 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 10±3 mm/mese alla stazione GNSS di RITE. Tra i giorni 15 (inizio dello sciame) e 16 febbraio 2025 si è registrato un sollevamento massimo di circa 1 cm alle stazioni nella zona di massima deformazione, con valori in rapida diminuzione allontanandosi dal centro della caldera. A partire dalla metà di febbraio 2025 sono state ricalcolate le velocità medie mensili di sollevamento. I dati successivi allo sciame sismico del 15-19 febbraio evidenziano un aumento della velocità di sollevamento del suolo, con un valore medio mensile di circa 30±5 mm/mese fino alla fine di marzo. Dagli inizi di aprile si registra una diminuzione della velocità di sollevamento del suolo, con un valore medio mensile di circa 15±5 mm/mese”.

Il sistema continua a riscaldarsi

Confermato quindi i trend di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale ed aumento del flusso di fluidi emessi. “Nell’area di Pisciarelli (versante esterno nord-orientale della Solfatara), che negli ultimi anni ha mostrato le maggiori variazioni nel processo di degassamento, i valori del flusso di CO2 dal suolo registrati in continuo dalla stazione FLXOV8 evidenziano il perdurare dei trend pluriennali già identificati. Nell’ultima settimana i flussi di CO2 dal suolo misurati non hanno mostrato variazioni significative rispetto ai periodi precedenti.

In una emissione fumarolica nell’area di Pisciarelli che dista circa 5 metri dall’area di emissione principale. Nell’ultima settimana la temperatura ha mostrato un valore medio di ~97 °C, temperatura lievemente superiore alla temperatura di condensazione del fluido fumarolico (~95 °C).

Nel bollettino, “si riportano i dati di flusso di CO2 dal suolo acquisiti dalla nuova stazione V07 installata nell’area di Pisciarelli nel giugno 2022, che mostrano in media negli ultimi mesi un moderato aumento dei valori. Questa stazione, come le altre installate nel cratere della Solfatara sono state acquisite nei progetti infrastrutturali PON GRINT e POR PRESERVE e stanno sostituendo per obsolescenza le stazioni precedentemente installate del tipo GEMMA”.

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