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Covid 19

Campania, da oggi un milione di studenti in Dad. Scuole chiuse per Covid ma è subito sciopero

Scontro fra la Regione e i genitori che chiedono la riapertura delle scuole, almeno di quelle per i più piccoli. Perso il ricorso al Tribunale amministrativo della Campania contro l’ordinanza di Vincenzo De Luca, domani e venerdì 5 marzo, chi è contrario all’ordinanza non farà connettere i propri figli in Dad. Sabato 6 marzo manifestazione in piazza contro De Luca.
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Da oggi in Campania è zona arancione con scuole chiuse e lezioni in didattica a distanza: la decisione, annunciata venerdì scorso dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, coinvolge un milione di studenti tra scuole materna e dell'infanzia, le cinque classi elementari, le tre medie inferiori, le cinque classi delle scuole medie superiori e ovviamente le università.
Sulla necessità di tenere gli istituti chiusi per non favorire il contagio è da un anno aperto un dibattito accesissimo, fatto di proteste e di ricorsi al Tar contro le ordinanze regionali. L'orientamento della Regione Campania è drastico: scuole chiuse dal 1 marzo e muro alzato contro le proteste dei genitori che a loro volta hanno presentato ricorso al tar, perso.

Oggi proprio i coordinamenti No-Dad (genitori e i docenti afferenti al Coordinamento Scuole Aperte Campania) hanno scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi  e a numerosi ministri, in primis al ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. Il Coordinamento invoca «i poteri sostitutivi del Governo ai sensi dell'art 120 della Costituzione affinché la Campania torni ad essere parte dell'Italia». Domani  2 marzo e venerdì 5 marzo, chi è contrario alla Dad e  chiede lezioni  in presenza non farà connettere i propri figli alle lezioni a distanza. Sabato 6  marzo manifestazione in piazza contro De Luca. L'appuntamento alla stazione Toledo della metropolitana di Napoli alle ore 11.30.

Vogliamo che arrivi al Governo il grido di dolore dei bambini e dei ragazzi della Campania che ormai da un anno non vanno più a scuola. Una delle regioni più popolose d'Italia, con i più alti tassi di abbandono scolastico e con irrisolte problematiche di carattere sociale ed economico, si è presa il lusso di considerare la scuola come un servizio aggiuntivo e superfluo, meno importante anche di una ludoteca.

Ci siamo rivolti alle autorità giudiziarie e siamo anche riusciti a riportare in classe i nostri ragazzi, tuttavia, in Campania le sentenze sono carta straccia Far valere i propri diritti è considerato  solo un fastidio ad opera di una classe di genitori buontemponi ed irresponsabili. […]

De Luca ritiene evidentemente che i genitori campani non lavorino o siano nella possibilità di lasciare il proprio impiego  per assecondare le scelte settimanali della Regione se non dei singoli Comuni che ormai chiudono le scuole in via preventiva, per paura, anche con zero o 1 contagio, violando qualsiasi ragionevolezza e legge nazionale.

Le motivazioni della Regione Campania sono racchiuse in 11 pagine di ordinanza emanata sabato pomeriggio e che riprendono l'ultimo rapporto epidemiologico dell'Unità di crisi regionale:

Quale azione necessaria a contenere con efficacia un’ulteriore diffusione del virus riducendone la crescita esponenziale e indispensabile a scongiurare serie criticità del sistema sanitario nelle prossime settimane, i componenti dell’Unità di crisi regionale hanno all’unanimità individuato la temporanea sospensione delle attività didattiche in presenza delle scuole ed Università, in considerazione:
– della diffusione della variante inglese del virus presso le fasce più giovani della popolazione e dei gravissimi rischi di propagazione negli ambienti familiari degli studenti;
– delle problematiche, a tutt’oggi irrisolte, in ordine alla corretta applicazione delle misure di prevenzione individuate dalla circolare del Ministero della salute n.3787 del 31 gennaio 2021, che attestano la necessità di aumentare lo spazio di distanziamento e di ridurre il tempo medio di permanenza in aula;
– dell’esigenza di assicurare l’efficacia della campagna vaccinale in corso per il mondo della scuola, salvaguardando il personale docente e non docente dalle infezioni occasionate dalla presenza in classe, per il tempo occorrente ad effettuare la vaccinazione secondo il calendario previsto.

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