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Calciatori, allenatore e dirigenti del Giugliano minacciati, daspo per 18 tifosi

Il Questore di Napoli ha emesso 18 daspo per altrettanti tifosi del Giugliano, squadra di calcio del Napoletano. Secondo le indagini, tra il febbraio e il giugno 2021 avevano minacciato calciatori, staff e allenatore “per influenzare le scelte tecniche della compagine sportiva e per costringere l’attuale dirigenza della società a dimettersi”.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Calciatori minacciati dopo le sconfitte, allenatore costretto a farsi lasciare in autostrada dopo una trasferta per paura di aggressioni, l'ordine di indossare una maglia nera in campo in segno di lutto invece dei colori sociali. Intimidazioni continue e pressanti, che avevano visto vittime i giocatori e la dirigenza della "FC Giugliano 1928", squadra di calcio di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli. Per quegli episodi il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, ha emesso 18 daspo della durata tra 1 e 5 anni, con divieto di accesso alle manifestazioni sportive, per altrettanti tifosi.

I fatti risalgono al campionato appena trascorso, il 2020-2021, in cui il Giugliano militava nella Serie D e, hanno ricostruito le forze dell'ordine, si collocano in aspri contrasti nati dalle tifoserie organizzate in seguito ai risultati non brillanti della squadra. Dopo diverse sconfitte, ricostruisce la Questura, tra il febbraio e il giugno 2021 alcuni tifosi avevano commesso "una serie di azione violente nei confronti della dirigenza, dello staff tecnico e dei calciatori per influenzare le scelte tecniche della compagine sportiva e per costringere l'attuale dirigenza della società a dimettersi".

Uno degli episodi contestati riguarda proprio una minaccia al coach, che dopo un allenamento era stato avvicinato da alcuni tifosi che, dopo averlo portato nell'area dei parcheggi, gli avevano intimato di lasciare l'incarico. Lo stesso allenatore, in un'altra occasione, dopo una sconfitta in trasferta (3-1 contro l'Artena, nel marzo scorso, Serie D, girone G), aveva dovuto farsi lasciare in autostrada: aveva saputo di probabili disordini al ritorno della squadra e, insieme ad alcuni componenti dello staff, aveva lasciato la squadra e si era fatto prelevare da un conoscente.

Le intimidazioni riguardavano anche gli stessi calciatori, che secondo le indagini erano stati minacciati di aggressioni fisiche nel caso non fossero usciti vittoriosi dall'incontro successivo. Al presidente e ad altri membri dello staff, infine, era stato imposto di far indossare la maglia nera, "in segno di lutto", invece di quella coi colori tradizionali del Giugliano.

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