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Caan di Volla, no del Comune di Napoli alla ricapitalizzazione. Mercato della frutta a rischio crac

Il Comune di Napoli dice no alla ricapitalizzazione del Caan, il Centro Agroalimentare di Volla di proprietà del Municipio partenopeo. La decisione è stata assunta nell’assemblea dei soci tenutasi il 23 settembre scorso, in occasione dell’approvazione del bilancio 2019 che si è chiuso con 5,4 milioni di euro di perdite.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Comune di Napoli dice no alla ricapitalizzazione del Caan, il Centro Agroalimentare di Volla di proprietà del Municipio partenopeo. La decisione è stata assunta nell'assemblea dei soci tenutasi il 23 settembre scorso, nella quale Palazzo San Giacomo, in occasione dell'approvazione del bilancio 2019 che si è chiuso con 5,4 milioni di euro di perdite, ha dichiarato di non poter procedere all'“ipotesi di ricapitalizzazione, nelle more dell’omologa del concordato, alla luce dei negativi risultati d’esercizio conseguiti nel tempo, non restando alternativa all’iter concordatario di crisi assistita”.

Mercato ortofrutticolo di Volla, se salta il concordato sarà crac

La conseguenza è che gli unici due scenari possibili per il mercato della frutta e del pesce di Volla sono o l'accoglimento da parte del Tribunale di Nola della nuova procedura di concordato preventivo in continuità – per la quale è stata ripresentata la domanda il 6 agosto scorso – che avrebbe, secondo il Comune, “benefici effetti sulla esposizione debitoria e sulla situazione finanziaria”, oppure, in caso di esito negativo del nuovo concordato, “la deliberazione della liquidazione della società e la cessazione della partecipazione”.

Bilancio 2019 in rosso di 5 milioni

Il bilancio 2019 del Caan si è chiuso con una perdita di 5,4 milioni, dovuta quasi tutta alla ridefinizione degli interessi moratori con le banche, dopo il fallimento della prima domanda di concordato. Il Caan, infatti, ha rinunciato al concordato per l'impossibilità di poter vendere un immobile che sarebbe stato il piatto forte del piano di risanamento. Il Caan lo scorso maggio presentava debiti per 63 milioni di euro, dei quali il 90%, circa 45 milioni, dovuti alle banche, 10 milioni di euro al costruttore della struttura; circa 4 milioni di debiti per tributi. Il piano concordatario punta a liquidare subito circa 8 milioni di euro, restituire la quota di 20 milioni degradata all'11 per cento e ottenere l'esdebitazione dei restanti 20 milioni. La società intanto punta a chiudere in attivo il bilancio 2020.

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