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La bimba ‘visita’ l’infermiera mentre è con la mamma. La foto all’ospedale Santissima Annunziata di Napoli

La bimba ‘visita’ l’infermiera che per rassicurarla le fa usare lo stetoscopio. È una dolcissima immagine che arriva durante un giorno di quotidiano impegno nel Punto di Primo soccorso pediatrico dell’ospedale Santissima Annunziata di Napoli in via Egiziaca, nel cuore del rione Forcella.
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La foto è una di quelle ‘rubate', descrizioni di attimi d'umanità che durante il periodo di pandemia siamo stati abituati a vedere e percepire in maniera molto diversa. La signora col camice bianco si chiama Mariarosaria Gambocci ed è una infermiera esperta del Punto di Primo soccorso pediatrico dell'ospedale Santissima Annunziata di Napoli in via Egiziaca, nel cuore del rione Forcella, Asl Napoli 1 Centro. Quarant'anni di mestiere sulle spalle e una carriera che va verso la meritata pensione.

Spesso non si tratta solo di visite mediche, di ambulatori, di attese: quando si opera nel reparto di un ospedale di un centro storico ricco di immigrati e quindi di lingue, di tempi, di comprensioni, di usanze diversissime dalle nostre, chi approccia coi pazienti deve avviare prima un  dialogo interculturale e rassicurare, prima che iniziare con il percorso classico di chi entra in un ospedale. E così Mariarosaria ha fatto: lo stetoscopio in mano alla bimba per farle capire a che serve e come si usa e al tempo stesso rassicurarla.

Dario Di Stasio, il caposala del primo soccorso dell'Annunziata commenta con dolcezza su Facebook il lavoro dei suoi colleghi:

Il nostro è un reparto dove ormai da lustri, ci prendiamo cura dell’umanità del singolo, per scoprire nella diversità di ciascuno l’universalità dei bisogni e dei valori, per darvi e darci risposte universali sì, ma capaci di nutrire la vita, la salute, il benessere, la gioia di vivere di ciascuno. Quello che si evince da questa fantastica foto va al di là della foto stessa, va al di là dello stesso orizzonte della risposta ai bisogni medicali e di salute, assume un aspetto magico perché speciale, fiabesco, intriso d'amore, quell'amore che solo un infermiere può dare.

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