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Assale infermiera con le forbici e ne picchia un’altra a calci in pancia: panico all’ospedale Pellegrini

Paziente si infuria al Pronto Soccorso del Pellegrini e aggredisce infermiera e Oss, ferendola: 10 giorni di prognosi. Bloccato dalla Polizia.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Paziente dà in escandescenze all'Ospedale Vecchio Pellegrini della Pignasecca. Assale un'infermiera del Pronto Soccorso, puntandole delle forbici sulla pancia. Poi picchia una Operatrice Socio-Sanitaria, sferrandole un calcio nella pancia e ferendola. Soccorsa dai colleghi, è stata refertata con 10 giorni di prognosi per la guarigione. Solo l'intervento provvidenziale della Polizia di Stato del drappello ospedaliero riesce a placare la furia dell'aggressore. L'episodio è accaduto oggi pomeriggio, venerdì 31 ottobre, nell'ospedale del centro storico di Napoli, scatenando il panico tra il personale sanitario e gli altri pazienti in attesa al Triage. A denunciare l'accaduto è Manuel Ruggiero, presidente dell'Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate: "Si tratta dell'aggressione numero 43 del 2025 ai danni di operatori sanitari".

La denuncia di Nessuno Tocchi Ippocrate: "Infermiera minacciata con le forbici"

Secondo Ruggiero, il team del Pronto Soccorso del Pellegrini sarebbe stato "aggredito da un giovane di origine napoletana che si era registrato per un presunto trauma cranico. Dopo pochi minuti dalla registrazione, al momento della presa in carico da parte del medico, il paziente risultava assente dall’area di attesa. Poco dopo ha raggiunto improvvisamente il triage, forzando le porte d’ingresso e impugnando un paio di forbici con cui ha minacciato l’operatrice del triage, puntandole la lama all’addome senza colpirla ma provocandole un forte stato d’ansia. La furia del giovane non si è fermata: ha inveito contro un’altra operatrice e ha colpito con calci all’addome l’OSS di triage intervenuta per difendere la collega".

Ancora da chiarire il motivo scatenante della rabbia del paziente. Tra le ipotesi quella che forse fosse stato chiamato a visita, mentre si era allontanato per motivi non chiari. Ad ogni modo, "solo grazie al tempestivo intervento del drappello di polizia e delle guardie giurate – riprende Ruggiero – il paziente è stato immobilizzato e ammanettato. Durante il trasferimento nella stanza del drappello, l’uomo ha continuato a colpire con calci anche un infermiere presente. Nonostante l’aggressione e la pericolosità del soggetto, il personale ha garantito comunque l’assistenza sanitaria dovuta. Gli operatori coinvolti, in evidente stato di agitazione, sono stati refertati con prognosi di diversa entità: la più grave di dieci giorni per l’OSS colpita all’addome. Un episodio che riaccende l’attenzione sulla sicurezza di chi ogni giorno lavora in prima linea nei Pronto Soccorso, troppo spesso bersaglio di violenze fisiche e verbali".

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