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Covid 19

Appalti Covid Campania, indagine partita dopo inchiesta di Fanpage.it: ipotesi turbativa d’asta

Indagati i vertici della sanità campana sugli appalti per la gestione dell’emergenza Covid. Fanpage.it aveva prodotto un’inchiesta in 3 puntata che svelava una serie di irregolarità. Ora gli indagati saranno chiamati a dare la loro versione dei fatti.
A cura di Redazione Napoli
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a cura di Antonio Musella, Gaia Martignetti e Peppe Pace

Sono 23 le persone a vario titolo indagate nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli sugli appalti per la gestione della pandemia da Covid 19 in Regione Campania. Un tema sul quale Fanpage.it, nell'estate del 2020, aveva prodotto un'inchiesta in 3 puntate svelando una serie di possibili irregolarità nella costruzione degli ospedali prefabbricati per la gestione della pandemia e su alcune gare d'appalto per gli approvvigionamenti sanitari.

Tra gli indagati anche il direttore dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, l'ex top manager della Siram, Crescenzio De Stasio e Roberta Santaniello, funzionaria del gabinetto del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

I lavori avviati prima ancora degli appalti

I tre ospedali prefabbricati voluti da De Luca per fronteggiare la prima fase dell'emergenza Coronavirus, costruiti a Caserta, Napoli e Salerno, sono costati poco meno di 20 milioni di euro. Il loro scarso utilizzo, dovuto anche alla cronica carenza di personale delle Asl della Campania, è stato più volte documentato da Fanpage.it e da altri media.

Ma proprio su quegli ospedali il nostro giornale aveva dedicato due puntate dell'inchiesta sugli appalti Covid dell'estate del 2020. In particolar modo avevamo documentato come i lavori preliminari di costruzione dell'ospedale modulare di Napoli, costruito nel parcheggio dell'ospedale del Mare di Ponticelli, ed affidati alla Siram – Veolia, erano stati avviati ancora prima dell'affido ufficiale alla ditta dell'appalto.

Una circostanza documentata con tanto di video che testimoniava le ruspe in azione nell'area dei lavori e l'incrocio delle date tradiva il possibile illecito dietro quei lavori. Oggi i pm di Napoli, indagano sia il direttore della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva che l'ex top manager di Siram, Crescenzio De Stasio, l'ipotesi è quella di false certificazioni che sarebbero state prodotte per favorire la Siram nell'assegnazione dell'appalto. Gli indagati dovranno comparire davanti ai magistrati per spiegare la loro versione dei fatti, al fine di fare chiarezza. L'inchiesta di Fanpage.it era stata acquisita dalla Procura di Napoli, attraverso il Ros dei Carabinieri, il giorno dopo la sua pubblicazione. Insieme alle immagini gli inquirenti acquisirono anche i documenti mostrati dal nostro giornale che mettevano in dubbio la congruenza delle procedure.

La fornitura dei moduli fu vinta dalla MED, un trust, quindi una società anonima secondo le leggi italiane, con sede in Veneto. Le indagini hanno acquisito una serie di intercettazioni tra Roberta Santaniello, funzionaria del gabinetto di Vincenzo De Luca e i fratelli Enrico e Alberto Venturato, amministratori della MED e anche loro indagati. In queste intercettazioni, secondo i giudici, la Santaniello avrebbe fornito dei dettagli tecnici fondamentali ai vertici della MED rispetto all'appalto che sarebbe stato pubblicato di lì a pochi giorni.

Chiaramente anche questo caso i diretti interessati avranno opportunità di chiarire la loro posizione e fornire una loro versione dei fatti. Intanto l'ipotesi di reato è turbativa d'asta. Nei mesi successivi alla pubblicazione dell'inchiesta, documenti alla mano, mostrammo come i posti letto realmente disponibili all'interno delle strutture prefabbricate erano nettamente inferiori a quelli che erano stati stabiliti nella gara d'appalto.

Gli appalti unità di crisi: indagato anche Italo Giulivo

Le indagini della Procura della Repubblica di Napoli, guidate dai pm Antonello Ardituro, Mariella Di Mauro, Simone De Roxas e Henry Jhon Woodcock, hanno preso in esame anche gli appalti dell'unità di crisi regionale. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono finti diversi appalti, tra cui quello sulla fornitura di mascherina per bambini e adolescenti. Su questo si registra un altro indagato eccellente, Italo Giulivo, direttore generale dei lavori pubblici per la Protezione Civile. Secondo i magistrati avrebbe favorito insieme ad altri gli interessi di un imprenditore che avrebbe fornito solo 850 mascherine e non 5.000 come da contratto nei termini previsti e che avrebbe eluso il termine di presentazione dei campioni presso l'unità tecnica. Nell'inchiesta a puntate sugli appalti Covid, Fanpage.it aveva mostrato come il funzionamento dell'unità di crisi della Regione Campania era assai singolare e vedeva il conigliere regionale Luca Cascone, dialogare e trattare direttamente con gli imprenditore del settore in merito alle forniture sanitarie senza avere alcun titolo per farlo.

Fanpage.it mostrò anche delle mail partire dalla SoReSa, la stazione appaltante della Regione Campania, in cui si faceva riferimento da parte degli imprenditori alle trattative sui prezzi intercorse direttamente con il consigliere Cascone. Intervistato da Fanpage.it il consigliere regionale deluchiano spiegò che presso l'unità di crisi della Regione Campania aveva "fatto volontariato, per dare una mano". Proprio su quei documenti di SoReSa che mostravano un funzionamento anomalo sulle trattative per gli acquisti, presentò più esposti alla Procura della Repubblica il presidente di "Campo Sud" Marcello Taglialatela, chiedendo alla magistratura di approfondire. "I miei nove esposti alla Procura trovano finalmente seguito" ha commentato Taglialatela in una nota all'indomani dell'iscrizione nel registro degli indagati dei vertici della sanità campana.

De Luca: "Paese curioso, dobbiamo spiegare perché abbiamo fatto la corsa"

Commentando l'inchiesta giudiziaria in corso, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parla di "Paese curioso", dove è richiesto di "spiegare perché abbiamo fatto la corsa in piena emergenza Covid". Durante una visita nell'ospedale Moscati di Avellino, De Luca ha continuato: "Dobbiamo spiegare perché abbiamo fatto 120 posti letto modulari a Napoli, 70 nell'Ospedale del Mare e 40 a Caserta e 40 a Salerno".

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