Antonio Prisco, rider sindacalista morto a 37 anni, ricordato al Primo Maggio della CGIL
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sale sul palco del Primo Maggio a Terni e ricorda Antonio Prisco, il rider napoletano morto prematuramente ieri all'età di 37 anni. L'omaggio è arrivato nel corso della manifestazione unitaria per la Festa dei Lavoratori 2021. Antonio Prisco, fattorino delle consegne, era anche rappresentante della Nidil Cgil di Napoli, e si è battuto per tutta la vita per migliorare le condizioni di lavoro dei rider napoletani.
“Voglio ricordarlo – la dedica di Landini – perché ha dato un contributo decisivo. Oggi anche i rider, con le lotte fatte unitariamente e grazie anche alla sua battaglia, sono riusciti ad ottenere un contratto nazionale di lavoro. I contratti nazionali devono diventare contratti che hanno valore di legge, che valgono per tutti, non è sufficiente il salario minimo, ci vogliono anche le ferie, la malattia, gli infortuni, il Tfr, tutti i diritti che uno per vivere deve avere lavorando”.
A Napoli manifestazione all'ex Whirlpool
A Napoli i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno fatto invece una manifestazione all'ex stabilimento Whirlpool di via Argine. Mentre il sindaco Luigi De Magistris ha deposto in mattinata una corona di alloro davanti al monumento di Pietrarsa, assieme agli assessori Giovanni Pagano, Alessandra Clemente e Rosaria Galiero, per commemorare il primo eccidio nel Mezzogiorno legato al mondo del lavoro, la strage del 1863 degli operai delle Officine di Pietrarsa, stabilimento al confine dei comuni di Portici, San Giorgio a Cremano ed il quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio.
Anche De Magistris e i suoi assessori hanno voluto ricordare Antonio Prisco: “Il pensiero di oggi collega in un abbraccio ideologico le vittime di Pietrarsa, la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori della Whirlpool e la scomparsa di Antonio Prisco, giovane sindacalista del collettivo nazionale rider, affinché nessuna vittima passata, futura o presente abbia combattuto invano la propria battaglia. Una battaglia fatta di determinazione e coraggio, spesi a tutela di un patrimonio comune inestimabile: il nostro diritto alla vita”.