Antonio, morto di Covid a Napoli in 10 giorni. La famiglia l’ha saputo con una telefonata

Il Coronavirus torna a fare paura a Napoli, non solo per l'aumento dei contagi che, da qualche giorno, sta interessando tutta la Campania, ma anche perché, all'ospedale Cotugno, si sono registrati due decessi in poche ore. Una delle vittime è Antonio V., 46 anni, originario di Giugliano in Campania, nella provincia partenopea, e lavorava nella macelleria di un noto pub napoletano. Antonio lascia moglie e figli: la Covid 19 se l'è portato via in una decina di giorni, quando ha manifestato i primi sintomi. Ricoverato al Cotugno, riferimento regionale per il Coronavirus, le sue condizioni hanno richiesto che il 46enne venisse ricoverato in Terapia Sub-intensiva; la salute di Antonio, però, è peggiorata progressivamente e molto velocemente, tanto da renderne necessario il trasferimento in Terapia Intensiva, dove purtroppo questa notte è avvenuto il decesso.
La famiglia del 46enne ha saputo della sua morte soltanto grazie a una telefonata della struttura ospedaliera. Da quando era stato ricoverato in ospedale, nessuno dei suoi cari aveva contatti con lui, se non attraverso alcuni messaggi su Whatsapp, dal momento che era in isolamento, vista la malattia infettiva, e non poteva parlare, dal momento che era stato ricoverato prima in Sub-intensiva e poi in Intensiva e veniva aiutato nella respirazione grazie ad un casco Cpap. Da quanto si apprende, Antonio non aveva altre patologie pregresse: secondo una prima ricostruzione, potrebbe aver contratto il virus dopo alcuni contatti con persone provenienti dall'Est Europa. La moglie del 46enne, in via precauzionale, è in isolamento fiduciario nella sua abitazione.