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Allarme smog a Napoli, +83% in due anni: flash mob ecologista con maschere antigas alla Stazione Marittima

Manifestazione alla Stazione Marittima di Ecologia Politica e Rete Set Campagna Resta Abitante. Legambiente Campania lancia l’allarme inquinamento a Napoli, dove dal 2023 si è registrato un aumento dell’83% di pm10.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Flash mob ecologista contro lo smog e l'inquinamento alla Stazione Marittima di Napoli, questa mattina, mercoledì 31 dicembre. Gli attivisti di diverse associazioni come Ecologia Politica Napoli e Rete Set Campagna Resta Abitante si sono presentati con striscioni e bandiere, indossando maschere antigas in segno di protesta.

Pochi giorni fa il rapporto di Legambiente sulla qualità dell'aria nel 2025 in Campania aveva registrato che 8 città hanno sforato i parametri per pm10, le famigerate polveri sottili, oltre il limite dei 35 giorni all'anno. Maglia nera ad Acerra, in cima alla lista, con uno sforamento ogni 4 giorni, e ben 69 in città. Emergenza anche in provincia di Napoli, in particolare nel Nolano, tra le peggiori d'Italia. Altri comuni sotto i riflettori sono San Vitaliano, Casoria e Napoli.

"Il 2025 – spiega Legambiente Campania – si chiude come un anno “nero” per la qualità dell’aria in molte città campane. Sono 8 i comuni che hanno superato il limite di 35 giorni di sforamento del PM10, con Acerra maglia nera: 90 giorni oltre i limiti, praticamente uno sforamento ogni 4 giorni. Seguono San Vitaliano (82), Casoria (70) e Napoli (64 alla centralina Ospedale Pellegrini)".

La protesta con le maschere antigas di Rete Set Campagna Resta Abitante

Stamani fuori la stazione marittima del porto di Napoli, "le attivist@ del collettivo Ecologia Politica Napoli, insieme alla Rete Set – Resta Abitante – si legge in una nota – hanno provocatoriamente attrezzato un punto di soccorso sanitario e di informazione sulla salute distribuendo mascherine e volantini ai turisti in arrivo in città, per denunciare la condizione disastrosa di inquinamento atmosferico dovuta proprio al moltiplicarsi delle grandi navi. Di sicuro nel 2025 Napoli è stata la città peggiore d’Italia per inquinamento dell’aria: abbiamo infatti superato Milano, con oltre 203 giorni di sforamenti tra biossido di azoto (fino a dieci volte i limiti di legge) e particolato inquinante . Una situazione che secondo l'Isde comporta fino a 4 morti in più al giorno rispetto alla media nazionale! Una delle principali fonti di produzione dei veleni è la zona portuale di Napoli". "Una sola nave da crociera – argomentano – inquina quanto tutto il traffico automobilistico della città. In generale le soste delle navi da crociera a motori accesi sulle banchine del porto è raddoppiata in una sola estate. Urgente intervenire: La bellezza della nostra città non deve toglierci il fiato!".

Dati peggiorati rispetto al 2023

"Il confronto con il 2023 – argomenta Legambiente Campania – è allarmante: Casoria raddoppia (+105%), Napoli segna +83%, forti aumenti anche a San Felice a Cancello e Maddaloni. L’emergenza smog resta concentrata soprattutto a Napoli e nella sua provincia, in particolare nell’area nolana. Le soluzioni sono note ma mancano interventi strutturali: servono trasporto pubblico efficiente, mobilità sostenibile, riqualificazione energetica degli edifici e investimenti su autobus e treni per pendolari. Nel focus sulla #mobilitypoverty, Napoli emerge come la città più colpita: costi elevati e carenze del trasporto pubblico costringono molti cittadini a rinunciare a lavoro, cure, studio e relazioni. Un dato che lega smog, disuguaglianze e diritto alla mobilità".

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