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Al Cardarelli impiantato un chiodo per fratture che blocca i batteri: prima volta al mondo

All’Ospedale Cardarelli di Napoli impiantato in una paziente con una frattura al femore un chiodo che presenta un innovativo sistema di rivestimento che impedisce l’attecchimento dei batteri sulla superficie del dispositivo impiantato. È la prima volta al mondo. “Rivoluzionerà tutta l’osteosintesi”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine d'archivio
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All'Ospedale Cardarelli di Napoli impiantato in una paziente con una frattura al femore un chiodo che presenta un innovativo sistema di rivestimento che impedisce l'attecchimento dei batteri sulla superficie del dispositivo impiantato. È la prima volta al mondo. L'intervento è stato eseguito oggi presso la divisione di Ortopedia 2 diretta dal dottor Gaetano Romano ed è stato reso possibile grazie alla collaborazione ormai decennale tra la società Zimmer e il Cardarelli di Napoli.

La multinazionale ha scelto la Ortopedia 2 dell'Azienda Cardarelli, centro di eccellenza per la traumatologia per presentare in anteprima mondiale il suo dispositivo. “Si tratta – spiega il dottor Gaetano Romano – di un importante passo in avanti nella prevenzione delle infezioni in traumatologia. Il chiodo adoperato presenta una innovativa tecnologia detta BACTIGUARD che è uno strato di rivestimento con metalli nobili (oro, palladio e argento) che impedisce la proliferazione del biofilm, un prodotto della proliferazione batterica con cui le colonie di germi si proteggono dalla penetrazione dei farmaci, permettendo lo sviluppo di resistenze agli antibiotici”.

“Bactiguard – prosegue Romano – si comporta come una batteria a bassissimo voltaggio che impedisce ai batteri di colonizzare la superficie del chiodo. Al giorno d'oggi le infezioni correlate al trauma e quelle nosocomiali rappresentano una causa importante di danno per la società sia in termini di spesa sanitaria che di fallimento del trattamento delle fratture. Zimmer e l'Azienda Cardarelli si propongono così di fornire la migliore innovazione in traumatologia degli ultimi 20 anni che secondo il centro di ricerche Zimmer rivoluzionerà tutta l'osteosintesi”.

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