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Agguato a Secondigliano, ipotesi epurazione: Fiorillo ucciso per litigio con uomo del clan

Luigi Giuseppe Fiorillo, il 19enne ucciso sabato notte a Secondigliano, Napoli nord, potrebbe essere stato ammazzato per questioni passionali, dopo un litigio con un pregiudicato legato al clan di cui lui stesso faceva parte. È una delle ipotesi al momento seguite dagli inquirenti, che tengono in considerazione la pista dell’epurazione interna al clan Di Lauro.
A cura di Nico Falco
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Una vendetta plateale, risposta dopo un affronto in pubblico, maturata come epurazione interna all'interno del clan ed eseguita proprio nella zona che rappresenta la storica roccaforte del gruppo criminale. Ci sarebbe questo dietro la morte di Luigi Giuseppe Fiorillo, il pregiudicato di 19 anni ammazzato a colpi di pistola nella tarda serata di sabato, 9 ottobre, davanti a un circolo ricreativo di via dell'Arco, nel cuore di Secondigliano, area nord di Napoli. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile di Napoli, che in queste ore sta scandagliando la vita privata del ragazzo; all'attenzione degli investigatori anche un litigio che avrebbe visto coinvolti la vittima e un pregiudicato ritenuto inquadrato nel clan Di Lauro, nato verosimilmente per questioni passionali.

Il ragazzo ucciso a Secondigliano legato ai Di Lauro

Al momento non si esclude nessuna ipotesi, nemmeno quella dello scontro tra clan. Diversi particolari, però, farebbero propendere per l'epurazione interna, per un omicidio insomma deciso o in qualche modo avallato dai vertici del clan di cui lo stesso ragazzo faceva parte, o comunque maturato da contrasti interni alla cosca. Il giovane, ritenuto nell'orbita del clan Di Lauro, abitava nella vicina via Duca degli Abruzzi. Un anno fa, proprio in quella strada, fu arrestata la ragazza a cui era all'epoca sentimentalmente legato: l'allora ventenne, figlia di un ex capozona del clan di Ciruzzo il Milionario ucciso in un agguato, fu sorpresa con contanti e droga in casa e fu arrestata per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L'agguato davanti alla casa del figlio del capoclan

Anche il luogo dell'omicidio appare in questa ottica significativo: il ragazzo è stato ucciso nei pressi dell'abitazione di Vincenzo Di Lauro, figlio del capoclan e considerato ai vertici della cosca, alla quale è ritenuto vicino il gruppo dei Rispoli, i "Boxer". La roccaforte del clan si trova a poche decine di metri, in via Cupa dell'Arco: non è mai cambiata, nemmeno dopo le faide di camorra che hanno sconquassato gli equilibri criminali di Secondigliano; anzi, anche dopo la Prima Faida, quella che sancì la vittoria degli Scissionisti, "in mezzo all'Arco" era rimasto il feudo dei Di Lauro. In una strada dove il controllo del clan è così radicato e profondo, pare improbabile un omicidio per mano di un killer proveniente da un altro gruppo.

La pista dell'epurazione dopo un litigio

La pista maggiormente battuta, quindi, anche se al momento resta una delle varie ipotesi al vaglio degli inquirenti, è quella dell'epurazione interna. Un omicidio avallato dal gotha del clan o perlomeno da qualcuno che sia abbastanza vicino ai vertici da avere libertà di manovra nel fortino di camorra dilauriano. E il motivo potrebbe essere un affronto a un personaggio di primo livello del clan. Un movente non direttamente inquadrabile negli affari della cosca, ma una controversia privata che, assorbita dalle logiche di camorra, potrebbe avere innescato l'agguato.

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