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Agguati a San Giorgio a Cremano, le foto dei killer: forse è la stessa persona

La Polizia di Stato ha diffuso le immagini dei killer responsabili dell’omicidio di Raffaele Gallo e del tentato omicidio di Giovanni Formisano, avvenuti a San Giorgio a Cremano (Napoli) il 16 giugno 2020 e il 14 novembre 2020. Gli elementi raccolti dai frame, estratti dalle registrazioni delle telecamere, portano gli inquirenti a ipotizzare che si tratti della stessa persona.
A cura di Nico Falco
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Due agguati nella stessa zona a distanza di pochi mesi, lo stesso modus operandi. In entrambi il killer ha fatto in modo di confondersi facilmente tra i passanti subito dopo gli spari: invece di un classico mezzo veloce e agile ha usato uno scooter più da città, con tanto di bauletto e paravento, e ha indossato il casco. E anche le fattezze fisiche sembrano corrispondere: lo si evince dalle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, che hanno ripreso i due sicari. Analogie che portano gli inquirenti a ipotizzare che dietro possa esserci la stessa persona. I frame catturati dalle videocamere sono stati diffusi dalla Squadra Mobile di Napoli, che sta conducendo le indagini su delega della Direzione Distrettuale Antimafia.

I due episodi sono avvenuti entrambi a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. Il primo è del 16 giugno 2020, ed è l'omicidio di Raffaele Gallo. L'uomo, 56 anni, fu ucciso in via Luca Giordano, strada stretta e a senso unico, in un punto poco distante da un supermercato. Gli esplosero contro una decina di colpi calibro 9×19 con una pistola o probabilmente, vista la mole di fuoco, con una mitraglietta o comunque un'arma automatica. Gallo era stato scarcerato un anno e mezzo prima dopo 16 anni di reclusione; fratello del pentito Giovanni Gallo, era ritenuto vicino al clan Mazzarella, che proprio a San Giorgio a Cremano è in contrasto col clan Vollaro.

Il secondo agguato è invece di qualche mese dopo: è il tentato omicidio dell'imprenditore Giovanni Formisano. L'uomo venne ferito in via Ugo Fuscolo, strada centralissima del comune del Napoletano che che si collega con via Manzoni, dove si trovano oltre agli edifici residenziali anche numerose attività commerciali. Erano le 11 del mattino, lo colpirono con numerosi proiettili al torace e all'addome, finì in Terapia Intensiva in gravissime condizioni. Il 38enne era incensurato ma dalle indagini era emerso che conoscesse diversi pregiudicati collegabili al clan Mazzarella.

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