Morte di Michele Noschese a Ibiza

Addio a dj Godzi, ai funerali di Michele Noschese lacrime e domande senza risposta

In piazza Plebiscito i funerali di Michele Noschese, il deejay morto a luglio scorso ad Ibiza. Il padre: “Diposto seppellimento e non cremazione, si potranno fare in futuro altri esami”
A cura di Redazione Napoli
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Il feretro di Michele Noschese, 35 anni, morto a Ibiza / foto Fanpage.it
Il feretro di Michele Noschese, 35 anni, morto a Ibiza / foto Fanpage.it
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«L’ultimo giorno che sono stato a Ibiza ho parlato con il capo della Guardia Civil, ci siamo chiariti molte cose, non da dottore a comandante, ma da uomo a uomo». Giuseppe Noschese, padre di Michele, noto come dj Godzi, 36enne morto nella sua abitazione di Ibiza nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio, rivela con questo particolare che sul decesso del figlio ci sarà ancora da dire e capire. Oggi i funerali, nella basilica di San Francesco di Paola in piazza Plebiscito, presenti molti esponenti politici del centrodestra napoletano vecchio e nuovo, ci sono anche  l'assessore regionale Mario Morcone e il consigliere regionale della Lega, Severino Nappi e tanti amici del ragazzo e della famiglia. Nella bella basilica della più grande piazza napoletana campeggia una grossa foto del giovane, ritratto sorridente, probabilmente ad una serata, la bandiera tricolore sul feretro e un picchietto della Croce Rossa Italiana. All'uscita del feretro, la famiglia ha fatto risuonare nella piazza le note dell'inno nazionale.

Giuseppe Noschese ai giornalisti ha ribadito di «fidarsi assolutamente delle autorità italiane e di quelle spagnole» e di aver «ricevuto il sostegno di tutte le autorità italiane, politiche, militari e religiose». Ha aggiunto che «è stata fatta la perizia e c’è segreto istruttorio. È stato disposto il seppellimento e non la cremazione, quindi si potranno fare in futuro altri esami». «Mio figlio, a 36 anni, è riuscito ad avere un successo planetario – dice ancora, ricordandolo – . È riuscito a realizzare il suo sogno bruciando le tappe».

A celebrare le esequie, il cappellano della Basilica, Mario Savarese: «Michele – dice – sei stato e sarai per sempre uno di noi, sei stato un giovane attaccato alla vita, alla musica, allo sport e oggi sei stato chiamato in cielo per una festa. La tua vita è stata impegnata nella ricerca di Dio e lo hai incontrato con lo studio, il calcio, ma soprattutto con il dono della musica e oggi – ha proseguito – vogliamo celebrare la tua assenza, ma anche la tua musica: hai trasformato la tua passione in arte, hai donato al mondo la tua arte e la tua musica è un messaggio di bellezza, di speranza e di vita e resterà con noi come testimone eterno del tuo passaggio».

Lieve malore per la madre del giovane morto a Ibiza nel corso delle esequie. / foto Fanpage.it
Lieve malore per la madre del giovane morto a Ibiza nel corso delle esequie. / foto Fanpage.it

Su fronte delle indagini nulla è davvero chiarito del tutto: la Guardia Civil spagnola ha sempre sostenuto che il giovane avesse avuto un malore mentre era sotto effetto di sostanze stupefacenti, ma testimoni riferiscono che sarebbe stato ammanettato mani e piedi, immobilizzato a terra e colpito dagli agenti intervenuti dopo una segnalazione per disturbi notturni. La famiglia è contro ogni ricostruzione degli spagnoli. A Roma, di recente si è svolta una nuova autopsia anche con nuovi esami tossicologici.

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