Ad Ascoli Piceno un impero costruito coi soldi della camorra: sequestro da 4 milioni ad ex boss dei Moccia

Avevano lasciato la Campania da trent'anni, dopo una faida di camorra, ma si erano portati dietro i soldi del clan e li avevano investiti nelle Marche, costruendo un impero tra case e attività commerciali. Valore stimato, oltre quattro milioni di euro. Tutto finito sotto chiave, nell'operazione condotta dai finanzieri dei Comandi Provinciali di Ancora e Ascoli Piceno. Destinatari del provvedimento, due fratelli (uno dei quali di recente deceduto), ritenuti in passato a capo di uno dei clan che gravitavano nell'orbita del clan Moccia di Afragola, una delle realtà criminali più complesse e meglio inserite nel tessuto economico.
Sequestro per oltre 4 milioni di euro nelle Marche
Il sequestro preventivo è collegato ad una condanna già emessa ma fino ad ora non era stato notificato per un vizio di forma. Riguarda 25 unità immobiliari (fra cui diversi appartamenti, un albergo, depositi, magazzini, uffici e stazioni di rifornimento) e 23 terreni dell'estensione complessiva di oltre 200mila metri quadrati, tutti nella provincia di Ascoli Piceno.
Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Ancora e dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto, e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona.
I soldi della camorra reinvestiti
I due fratelli, uno dei quali condannato per associazione mafiosa, si erano resi responsabili di una serie di reati tra cui estorsioni, ricettazione, detenzione di armi e stupefacenti e di reati fallimentari. Secondo le ricostruzioni delle Fiamme Gialle i due erano stati a capo di un clan, attivo all'epoca tra il Napoletano e il Casertano, legato ai Moccia di Afragola; avevano lasciato la Campania agli inizi degli anni Novanta, dopo una faida di camorra da cui erano usciti sconfitti.
Da allora, pur senza mantenere rapporti e collegamenti con la criminalità organizzata, avevano cominciato ad investire nelle Marche, e avrebbero usato il denaro proveniente dalle attività illegali precedentemente gestite.