A Ponticelli la zona rossa non spaventa la criminalità: un morto ammazzato e un ferito in 4 giorni

A Ponticelli è stata dichiarata da pochissimo la zona rossa, ma al fronte dell'annunciato potenziamento dei controlli e delle misure di sicurezza la criminalità non ha cambiato strategia e nemmeno scelto la linea del basso profilo: un agguato mortale e un ferito, nel giro di una manciata di giorni. Situazione estremamente delicata, quella del quartiere di Napoli Est, che vede al lavoro Polizia e Carabinieri, coordinati dalla Procura, per ricostruire scenari camorristici ma anche riassetti della criminalità comune, all'indomani di una sentenza importante: cinque imputati, tra cui il presunto boss Marco De Micco, finiti sotto processo con la possibilità di incassare l'ergastolo sono stati invece riconosciuti innocenti e assolti "per non avere commesso il fatto".
Cosa è la zona rossa istituita a Ponticelli
Il 14 maggio è stata annunciata la zona rossa a Ponticelli, e specificamente nell'area del centro storico del quartiere, comprendente corso Ponticelli, via don Agostino Cozzolino e viale Margherita. Si tratta di un dispositivo che prevede l'intensificazione dei controlli e il «divieto di stazionamento nelle zone per i soggetti che assumono atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti e risultino già destinatari di segnalazioni all'Autorità Giudiziaria per reati in materia di stupefacenti, reati contro la persona, reati predatori, invasioni di terreni o edifici, detenzione abusiva di armi, porto abusivo di armi, porto di armi e/o oggetti atti ad offendere».
Una stretta già applicata in altre città che comprende, insomma, volta a garantire l'ordine pubblico introducendo un pacchetto di misure tra cui l'allontanamento dalla "zona rossa" di personaggi potenzialmente pericolosi. Questa mossa, però, non sembra avere inciso su quello che sta accadendo in questi giorni a Ponticelli. All'esterno della zona rossa designata, ma nelle aree del quartiere che sono già ben note perché teatro di fatti di sangue: il Conocal e il rione Lotto Zero.
In quattro giorni un morto e un ferito
Il primo episodio risale alla sera del 15 maggio, quando è stato ferito mortalmente Antonio De Cristofaro, 25 anni. Il ragazzo è stato colpito nel rione Conocal, storica roccaforte dei D'Amico di Ponticelli (i "fraulella") dove, da qualche tempo, si sono trasferiti anche alcuni personaggi legati al clan Aprea di Barra. E proprio a questa compagine la vittima sarebbe stata vicina, non per affiliazione criminale ma per frequentazioni: alcuni anni fa De Cristofaro era stato infatti arrestato sul Lungomare di Napoli insieme ad altri tre ragazzi, tra cui Emmanuel Aprea, figlio del boss Gennaro, perché trovati in possesso di una pistola risultata poi rubata alla Polizia Locale di Frattaminore.
Ieri pomeriggio, 18 maggio, il secondo episodio. Questa volta di fronte al Lotto Zero, poco distante dall'Ospedale del Mare. Vittima il 24enne Salvatore Fioretto, già noto alle forze dell'ordine. Il ragazzo, che abita nelle vicinanze, ha raccontato di essere stato raggiunto alle spalle da due persone in sella a uno scooter, che gli avrebbero sparato senza dire nulla e poi sarebbero scappate. In ospedale con una pallottola nel ginocchio, non è in pericolo di vita. Il primo intervento è stato della pattuglia di San Giovanni, che indaga supportando la Squadra Mobile. Anche in questo caso la Polizia di Stato esclude collegamenti diretti coi clan, ma al momento non si può scartare l'ipotesi che il ferimento sia comunque riconducibile a dinamiche di camorra.