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A Nisida il mare limpidissimo diventa una discarica di rifiuti

Il mare limpido e cristallino di Nisida, dove si trovano gli scogli spesso usati dai bagnanti per prendere il sole, si trasforma in pochi minuti in una discarica di rifiuti: buste di patatine, assorbenti, cannucce, piatti e bicchieri. L’episodio è accaduto ieri, attorno alle 13,30. Nell’area c’erano anche delle imbarcazioni ormeggiate. I bagnanti si rivolgono all’Arpac: “Chiarisca da dove proviene l’inquinamento”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Mare spettacolare a Nisida, ma lo specchio d'acqua antistante il carcere, dove si trovano scogliere e spiagge con bagnanti, in pochi minuti si trasforma in una discarica di rifiuti. L'episodio è accaduto ieri mattina, davanti agli occhi di diversi bagnanti che si stavano godendo una giornata di sole dopo il maltempo della scorsa settimana. “Attorno alle 13,30 – hanno raccontato alcuni testimoni, che hanno scattato anche alcune fotografie – lo specchio d'acqua antistante gli scogli che si trova sotto il carcere minorile, poco distante dagli ormeggi dove ci sono alcune imbarcazioni, si è riempito di rifiuti: bustine di plastica, cerotti, assorbenti, buste di patatine, cannucce e altri rifiuti prodotti dall'uomo. L'acqua che fino a quel momento era splendida è diventata inquinata. Il fenomeno è durato circa un'ora, ma non è la prima volta che accade”.

“Abbiamo scattato le foto – raccontano i bagnanti – per testimoniare questo stato di degrado a ridosso di una struttura pubblica. Lì vicino c'è anche un presidio della Guardia di Finanza. Chiediamo alle autorità di accertare quale possa essere l'origine di questi sversamenti di rifiuti, che purtroppo avvengono periodicamente. Di certo, si tratta di rifiuti prodotti dall'uomo che non dovrebbero essere lì. Chiediamo risposte all’Arpac e a chi gestisce l’igiene pubblica e ambientale della zona – dicono i cittadini. Aiutateci – è l'appello dei bagnanti – a tenere Nisida, tra i pochi posti ancora free in città, libera dall’incuria, dal degrado e dai disastri ambientali commessi dai nostri concittadini sciagurati. L'isola è un bene di tutta la città e deve essere preservata”.

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