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A Napoli sarà più facile registrare il cambio di sesso in Comune

La proposta dell’assessore alle Pari Opportunità Emanuela Ferrante: “Presto un Osservatorio LGBTQIA+. Nel centro anti-violenza accolte già 15 vittime nel 2021”
A cura di Pierluigi Frattasi
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“È intenzione dell'amministrazione realizzare un intervento per consentire la trasmissione dei dati anagrafici del cambio di sesso direttamente dal Tribunale all'ufficio Anagrafe Comunale che attualmente non li recepisce direttamente, come visto nel caso delle votazioni, quando ci sono state alcune persone che non sono riuscite a votare per queste difficoltà. Mi impegno anche ad istituire l'Osservatorio LGBTQIA+ contro tutte le violenze di genere”. Ad affermarlo in consiglio comunale è l'assessore alle Pari Opportunità, Emanuela Ferrante, nel corso del suo intervento sull'ordine del giorno a firma del consigliere Rosario Andreozzi (Napoli Solidale) dal titolo “Napoli sostiene il Ddl Zan e la tutela dei Diritti per la persone LGBTQIA+”, approvato a maggioranza con l'astensione delle opposizioni.

Nella casa rifugio anti-violenza accolte 15 persone

Andreozzi nel documento chiedeva all'amministrazione Manfredi di impegnarsi nel “prendere posizione a favore del contenuto del Ddl Zan e delle iniziative all'autotutela delle soggettività che subiscono violenze di genere per costruire una Napoli libera dall'odio e dalle discriminazioni. Nonché ad istituire una casa rifugio per le persone LGBTQIA+”. L'assessore Ferrante ha spiegato che a Napoli esiste già una Casa delle culture e dell'accoglienza per le persone LGBTQIA+ funzionante dal 25 gennaio 2021, che ha registrato la prima accoglienza il 7 maggio 2021, nel primo semestre di quest'anno ha accolto 5 ospiti e attualmente ne sono presenti in struttura 3. Su 17 domande ricevute ne sono state soddisfatte 15. È la prima casa comunale in Italia dedicata alle vittime di questo tipo di violenza e offre oltre al rifugio, anche assistenza psicologica legale e formazione professionale”. L'assessore ha anche auspicato di reperire un “nuovo bene del patrimonio comunale anche per le vittime di violenza di genere. Ad oggi anche per le donne ce n'è solo una”.

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