A Castellammare c’è Lammouche, il super yacht ecologico: è alimentato da biocarburante green

In tempi come questi, in cui il cambiamento climatico, e le soluzioni per arginarlo, sono al centro del dibattito, beni di lusso come gli yacht sono spesso oggetto di proteste per il loro grande impatto, in negativo, sull'ambiente. In queste ore, però, nelle acque dello Stabia Main Port di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli, è attraccato Lammouche, super yacht unico nel suo genere: l'imbarcazione di lusso è infatti attenta all'ambiente, dal momento che è alimentata con un biocombustibile in grado di ridurre del 90% le emissioni di CO2.
Che cos'è il biocombustibile che alimenta lo yacht Lammouche
Prodotto da Ip, il biocombustibile che alimenta il super yacht si chiama tecnicamente Hvo (olio idrovegetale trattato). Conosciuto anche come Cristal Power Xtl 100, il carburante è ottenuto tramite il riciclo di olii alimentari esausti trattati con l'idrogeno. Questo, come detto, consente a Lammouche di ridurre del 90% le emissioni di anidride carbonica, dell'80% l'emissione di polveri sottili e di solcare i mari senza l'emissione di fumi maleodoranti.
Lammouche, super yacht progettato e costruito in Italia
Lungo circa 44 metri, lo yacht Lammouche è made in Italy. Progettato dal designer italiano Francesco Paszkowski, il super yacht è stato costruito nei cantieri Sanlorenzo, nella provincia di Benevento, nel 2010. A bordo, in cinque suite, possono trovare sistemazione 10 ospiti, mentre sono 9 i membri dell'equipaggio, compreso il capitano, che è possibile ospitare.
Un beach club, una vasca idromassaggio e una palestra, oltre a numerosi giochi acquatici, completano la dotazione del super yacht Lammouche.